Il 2 maggio scorso la Giunta De Pascale ha prodotto un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la costruzione di una nuova bella scuola per l’infanzia (3-6 anni) a San Michele, denominata Maria Grazia Zaccagnini, da ubicare in via Pietro da Rimini. Gli abitanti del posto non ne sapevano e non ne hanno saputo niente, fino a che si sono visti arrivare ieri sul loro parco, in fondo a questa strada, un gruppo di tecnici del Comune, con tanto di apparecchiature, scoprendo così che lì sorgerebbe la nuova scuola del paese.
LA VECCHIA SCUOLA – Una scuola per l’infanzia esiste già, con lo stesso benemerito nome, a San Michele, situata in un’ala dello storico edificio ex scuola elementare. Nel suo sito internet si legge che: “Si trova in un contesto privilegiato di quiete, calma perché ubicata in un piccolo paese agricolo. Punto di forza è l’ampio ed ombreggiato giardino antistante l’edificio, dotato di numerose macrostrutture, utili per i progetti di autdoor educazion (ambiente esterno assunto come ambiente educativo). La scuola è stata ristrutturata e messa a norma nell’anno 2007 anche con il rifacimento del tetto e nel 2016 è stato tinteggiato l’interno”. Perché dunque una nuova scuola lottizzando una vasta area verde?
IL PROGETTO DI NUOVA SCUOLA – Essendo stato chiamato urgentemente ieri mattina dai residenti per saperne qualcosa, fortuna ha voluto che il 18 luglio la Giunta De Pascale abbia informato delle sue intenzioni la commissione urbanistica del Comune, di cui sono componente. Dal progetto mostrato si ricava che gli spazi ad uso della scuola attuale “sono superiori a quelli effettivamente necessari in quanto i piccoli utenti sono distribuiti su due sezioni ubicate a piano terra”, sennonché l’altra metà dell’edificio, non essendo stato “oggetto di manutenzione” e risultando “oggi in stato di abbandono”, potrebbe essere messa in sicurezza “solo intervenendo sull’intera struttura”: dimodoché, dal punto di visto tecnico-economico, le spese sarebbero “nettamente superiori ai costi per la costruzione di una nuova scuola materna a due sezioni. L’attuale proprietà potrebbe poi essere messa in vendita”.
CONSUMO DI SUOLO VERGINE – I problemi del Comune non stanno dunque nella vecchia e tuttora ben accogliente scuola per l’infanzia, quanto nell’aver mandato in malora l’altra metà dello storico edificio e nell’esigenza di rimediarvi con la messa in vendita dell’intero immobile, costruendo altrove, al costo di 800 milioni, la nuova scuola. Secondo la soluzione improvvisamente precipitata sui 968 abitanti di San Michele, il prezzo maggiore sarebbe però pagato con i 1.848 metri quadrati del parco di via Pietro da Rimini, polmone verde di questa comunità, da sottoporre a lottizzazione, peraltro su una strada a fondo chiuso di non facile transito. Si chiama consumo di suolo vergine, che, secondo i dettami di qualsiasi riforma urbanistica di qualsiasi livello territoriale, è la risposta ultima, possibilmente da scongiurare, che si possa dare a qualsiasi esigenza di costruzione edilizia.
PROPOSTE DI LISTA PER RAVENNA – Si legge, nel sito della scuola attuale, che essa “accoglie i bambini e le bambine delle zone limitrofe: Villanova di Ravenna, Piangipane, Camerlona, Santerno, Fornace Zarattini e Ravenna”, tutte del Consiglio territoriale di Piangipane, salvo Villanova (Ravenna Sud) e Fornace (Ravenna Centro urbano), queste peraltro ad un tiro di schioppo. Dalle riserve che ho espresso nella commissione urbanistica del 18 luglio, battagliando in solitudine con la maggioranza schierata a testuggine, ricavo dunque le seguenti proposte, sul cui schema Lista per Ravenna valuterà il seguito delle azioni:
- Occorre predisporre uno studio dettagliato volto a verificare, a San Michele o in zone limitrofe parimenti baricentriche rispetto al territorio servizio dalla scuola, se esistano aree edificate o ancor meglio edifici in disuso atti a realizzarvi una nuova scuola, raccogliendo al riguardo anche i suggerimenti dal basso.
- Nessuna decisione su come risolvere il problema vecchia scuola/nuova scuola può essere assunta senza interpellare la popolazione locale, da convocare a San Michele, con assemblea pubblica, da parte del Consiglio territoriale di Piangipane, in accordo con quelli di Ravenna Sud e di Ravenna Centro urbano.
- Qualora non se ne raccogliesse una larga condivisione su un determinato indirizzo potrà essere attivato, nella zona interessata, l’istituto di partecipazione “Consultazione della popolazione”, previsto dallo Statuto comunale, che, diversamente dal referendum, è veloce e con spesa quasi nulla.
Chiedo di conseguenza al sindaco se condivide questa impostazione, democratica partecipativa, di metodo.