“Il maltempo dei giorni scorsi ha messo in evidenza il problema cronico che affligge uno dei due grandi condomini di edilizia popolare posti in via Eraclea. Mercoledì 3 maggio scorso è arrivato a Lista per Ravenna, dal numero civico 31, un messaggio di allarme condiviso a propria firma da 10 residenti: “Sono anni che quando piove scendono litri di acqua dal tetto lungo i sei piani sottostanti, fino al piano terra. Ieri, al primo arrivo della pioggia, neppure tanto forte, il fenomeno si è ripetuto. I muri si stanno sgretolando e l’odore di muffa è insopportabile. I danni sembrano ingenti. Ma non si vorrebbe che fosse una disgrazia annunciata. Oltreché sui pianerottoli, l’acqua è arrivata all’interno di diversi appartamenti (ad esempio, al secondo piano e al sesto). Abbiamo attenzionato ACER, ma fanno orecchie da mercante”.

CONDOMINIO INSALUBRE

Negli anni, i tribunali italiani hanno più volte chiarito che i lavori di riparazione, nei casi di infiltrazioni d’acqua, possono qualificarsi come urgenti, in quanto oltre ad essere un fenomeno non frequente aumentano il rischio di un possibile e pericoloso distacco dell’intonaco oppure di calcinacci che potrebbero comportare danni sostanziali ai beni e alle persone. È pacifico che gli ambienti interessati da un evento di questo tipo sono portatori di batteri e muffe, risultando pertanto insalubri. Risulta essere noto, infatti, che macchie di umidità nel tempo possono generare delle spore, responsabili di problemi all’apparato respiratorio più o meno gravi. Di conseguenza, nel caso di infiltrazioni in appartamento, il diritto alla salute risulta seriamente compromesso. Per diritto alla salute, infatti, si intende soggiornare e abitare in un ambiente sano, salubre, privo di fattori, anche solo parzialmente lesivi dell’integrità della persona” (Fac Simile Lettera di Diffida per Infiltrazioni d’Acqua in Condominio (nelcondominio.com). Se però, come in questo caso, il danno nuoce all’intero stabile perché le infiltrazioni sono state causate da una cattiva manutenzione o da mancate riparazioni in tempi rapidi, chi regge la responsabilità del condominio può essere anche perseguito dall’autorità giudiziaria.

  1. Il decreto del ministero della Sanità datato 18 luglio 1975, richiamato dall’AUSL Romagna circa la propria competenza in materia di abitabilità degli alloggi, include, “nelle condizioni di occupazione e di uso degli alloggi”, tra i “requisiti igienico-sanitari principali” richiesti, che “le superfici interne delle parti opache delle pareti non debbono presentare tracce di condensazione permanente”.
  2. Il Regolamento d’Igiene e Sanità pubblica del Comune di Ravenna stabilisce poi, all’art. 31: “Dichiarazione di alloggio antigienico”, che “è da ritenersi antigienico un alloggio che […] presenti umidità permanente dovuta a capillarità, condensa o igroscopicità, ineliminabili con normali interventi manutentivi e tale da pregiudicare la salubrità complessiva degli ambienti. Il Dirigente dell’Ufficio comunale competente, nel dichiarare un alloggio antigienico, prescrive con lo stesso provvedimento gli interventi manutentivi necessari al suo risanamento ed al ripristino delle condizioni di igienicità e abitabilità previste dal presente Regolamento, imponendo un termine per la realizzazione degli stessi”. Ma l’art. 32: “Dichiarazione di alloggio inabitabile”, dispone che il Dirigente dell’Ufficio comunale competente, sentiti i pareri del Responsabile dell’Area di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Usl e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, ciascuno per le proprie competenze, può dichiarare inabitabile un alloggio o parte di esso per […]  gravi condizioni di degrado, tali da pregiudicare la salute e/o la sicurezza degli occupanti”.
  3. Secondo il Testo Unico degli Enti Locali (art. 50), il sindaco “quale autorità locale nelle materie previste da specifiche disposizioni di legge […], in caso […] di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale”, adotta “le ordinanze contingibili e urgenti […], quale rappresentante della comunità locale”.

RISPONDA IL SINDACO

Rivolgo quindi al sindaco la richiesta di conoscere quali interventi od azioni intenda mettere concretamente in campo, al fine che il condominio popolare di via Eraclea 31 sia risanato strutturalmente dalle infiltrazioni di acqua e dai fenomeni insalubri conseguenti, che subisce dal tetto fino al pianoterra, nelle parti comuni dell’edificio e all’interno di diversi appartamenti.

Richiamando i suddetti artt. 31 e 32 del Regolamento comunale d’igiene e sanità pubblica, trasmetto per conoscenza copia della presente interrogazione, oltreché ad ACER Ravenna, ai dirigenti di servizio pubblico a vario titolo eventualmente interessati.”

Nella foto: Firme raccolte dai condomini