Ieri mattina, sabato 10 giugno, alle 8:43, l’agenzia stampa ANSA diffondeva in Italia, con tanto di foto eloquente, un servizio intitolato: “Le acque scure dell’alluvione creano una macchia in mare. A Casal Borsetti dove sfocia il Canale destra di Reno”.

FIUMANA DI PESCI MORTI NEI GIORNI SCORSI

Martedì 6 giugno, alle 4:25, era stato invece il sottoscritto a diffondere, pubblicata già alle 7.00, un’interrogazione urgente rivolta al sindaco di Ravenna, accompagnata da foto drammatiche, su una “Impressionante fiumana di pesci morti sul Destra Reno nel ravennate”. Riferivo che da alcuni giorni, all’altezza della diga di Mandriole, aveva preso avvio da questo canale, in uscita da uno interno, su un’acqua profondamente cupa, una nauseabonda fiumana di pesci morti destinata a raggiungere la foce a Casal Borsetti. Raccomandavo alle autorità pubbliche, che non avevano dato segni di vita, di intervenire con urgenza per evitare maggiori danni all’igiene pubblica e alla salubrità ambientale, come sarebbe stato se il funebre convoglio ittico fosse finito in mare senza prima essere raccolto e incenerito, ma soprattutto per risalirne alle cause, fronteggiarle e possibilmente rimuoverle. La prima richiesta è stata assolta, dopo un successivo sopralluogo delle autorità sul posto, allestendo un cantiere per il recupero del pesce morto galleggiante, che ne ha consentito il recupero della stragrande quantità. Sono state inoltre installate attrezzature in grado di imbrigliare altri pesci morti. Il Consorzio di Bonifica ha poi provveduto al ricambio delle acque.

FOGNA A CIELO APERTO A CASAL BORSETTI

La situazione era dunque migliorata, ma solo provvisoriamente, perché le acque del canale hanno comunque proseguito il loro corso fino alla foce, con effetto non meno devastante per Casal Borsetti e la sua spiaggia, con qualche ricaduta anche su quella di Marina Romea. Ne trascrivo la situazione riprendendo i messaggi che una persona laureata in biologia, titolare di un’attività pubblica a Casal Borsetti, ha indirizzato a ripetizione, tra venerdì e sabato, al Consorzio di Bonifica, al sindaco e all’AUSL, senza riceverne risposta. Sue sono molte foto, di cui alcune qui riprodotte: Dopo il miglioramento dell’acqua del canale martedì e mercoledì scorsi, assistiamo nuovamente ad una fogna a cielo aperto. L’acqua, nera e pestifera, mostra anche degli idrocarburi in superficie. La gente del luogo presenta irritazioni al naso per i miasmi che respira. Il fetore è tale da bruciare la mucosa delle narici. Denuncio, a nome dei concittadini, la presenza di pesci agonizzanti nel tratto che attraversa il paese fino alla foce. Con la bassa marea, i cefali risalgono nel canale allo scopo di alimentarsi, come d’abitudine, per ridiscenderne poi a mare. Tramortiti e stremati dalle acque inquinate e senza ossigeno, boccheggiano e spesso muoiono. Non è possibile affrontare un secondo week end a Casal Borsetti in queste condizioni. Gli operatori turistici sono sul piede di guerra. Faccio a nome di tutti un appello affinché venga di nuovo immessa acqua buona nel canale Destra Reno, in modo che il fenomeno si attenui e si possa affrontare meglio la stagione turistica già aperta”.

Il secondo week end di angoscia e sofferenza è ormai terminato. Di qui la “foto della desolante assenza di turisti” a Casal Borsetti, di cui ha parzialmente sofferto anche Marina Romea, giacché le acque del mare non rispettano, a prescindere dai divieti di balneazione, i confini di località.

INTERROGAZIONE

Interrogo pertanto il sindaco per chiedergli se intende attivarsi proficuamente affinché, nel tratto terminale del canale Destra Reno, si proceda con urgenza ad immettere acque non insalubri da altri corsi idrici del territorio, al fine di diluirne sensibilmente i contenuti malsani.

Nei suoi 38 chilometri, il Destra Reno raccoglie le acque di scolo di tre grandi bacini territoriali della provincia di Ravenna che coprono un’area vastissima di 70 mila ettari situata, da ovest ad est, tra il torrente Sillaro e il fiume Lamone. Il suo stato di salute è via via molto peggiorato, anche perché da una quarantina d’anni non beneficia di alcuna manutenzione che si rispetti. Nel 2008, si pubblicò che l’intero suo percorso aveva perduto oltre un metro di pendenza. A Mandriole, vicino alla foce, è stato calcolato che la sua profondità si è ridotta, negli ultimi cinquant’anni, da quasi cinque metri ad appena due. Già nel 1996 il Destra Reno straripò allagando 10 mila ettari di terreni agricoli della Bassa Romagna con 10-15 milioni di metri cubi di acqua. Vogliamo parlarne, in sede istituzionale, prima che si verifichi un nuovo e più luttuoso disastro? Noi siamo sempre pronti.