Tanti russiani hanno partecipato ieri alla festa organizzata dalla Pubblica Assistenza Città di Russi, in occasione dei suoi primi 40 anni di attività di volontariato.

Anche la Sindaca Valentina Palli ha voluto portare, a nome della cittadinanza, il suo saluto e soprattutto esprimere la riconoscenza per ciò che l’associazione fa per il territorio. Qui di seguito il suo intervento:

«Il motivo per il quale oggi siamo qui tutti insieme così numerosi è noto, celebrare i 40 anni della nostra Pubblica Assistenza. Forse ciò che è meno noto ad alcuni è il motivo per il quale la Pubblica Assistenza nacque, 40 anni fa. E’ necessario tornare indietro di qualche anno di più e precisamente al 1981. Allora Russi aveva l’ospedale, ma non il Pronto Soccorso. Una bimba muore tragicamente all’asilo nido in quell’anno. Questo evento drammatico apre un dibattito sulla necessità della presenza di un’ambulanza presso l’ospedale di Russi. Dall’amore sconfinato di un padre disperato, nasce la Pubblica Assistenza. Infatti Ennio Carpi, il papà della bimba, ancora distrutto dal dolore si mette in contatto con l’amico Dino Guerra di Ravenna, che aveva fondato da poco una locale sezione di pubblica assistenza. Capito quanto l’esperienza possa rivelarsi preziosa, Ennio inizia la sua opera di reclutamento dei volontari, andando in cerca di volontari e volontarie e reclutandoli ovunque, anche al bar, come ricorda il già presidente Sergio Retini. Ebbene in poco tempo Ennio recupera circa 30 persone. Determinante, per l’avvio dell’attività assistenziale, è la donazione di un’ambulanza modello Fiat Ducato, acquistata dalla carrozzeria Grazia di Bologna da parte della Cassa Rurale ed Artigiana di Russi e San Pancrazio (oggi Banca di Credito Cooperativo Ravennate, Forlivese e Imolese). La Pubblica avvia così la sua attività.

Sono anni di grandi mutamenti ma a Russi la comunità e il sistema economico seppero reagire prontamente al cambiamento della situazione sanitaria, inclusa la chiusura del reparto di chirurgia. “Era volontariato ruspante”, così Giovanni Balelli ha descritto gli inizi. La capacità insomma di trasformare le esigenze in risposte, per quanto con difficoltà.

La storia della Pubblica Assistenza meriterebbe tante altre parole, perché è una storia fatta di passione e di persone incredibili, ma credo che il segreto della longevità e sopratutto l’importanza imprescindibile che questa Associazione ha per la nostra Comunità, sia ben espresso negli albori dell’associazione nata, come avrete capito, dall’amore più profondo. Il volontariato della Pubblica si è rivelato negli anni una straordinaria energia civile che ha aiutato la nostra Comunità ad affrontare le sfide del tempo e le sue difficoltà. La Pubblica ha rinsaldato i legami tra le persone, è vicino a chi si trova nel bisogno, riduce i divari sociali, promuove l’accoglienza. I volontari che operano nella Pubblica sono testimonianze di umanità e di altruismo che migliorano la nostra vita, senza di loro le istituzioni non sarebbero in grado di garantire appieno i principi cui si ispirano.

Ne abbiamo avuto prova nell’emergenza provocata dalla pandemia. I volontari sono stati in prima fila, accanto a medici e infermieri. La Pubblica è una realtà intangibile della nostra Città ed al contempo è sempre alla ricerca di nuovi volontari. “Il rispetto dei diritti e delle libertà della persona, nella solidarietà, è il patrimonio più prezioso che dobbiamo trasferire alle nuove generazioni: e a questo patrimonio i volontari contribuiscono con passione e ideali, con la forza della loro testimonianza.”

Le istituzioni di Russi hanno trovato negli anni nella Pubblica un alleato importante nell’affrontare i cambiamenti che si sono resi necessari per costruire una società migliore e più giusta. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, ha reso ovviamente meglio di me, il concetto che voglio esprimere. Ne riprendo le parole: “Il volontariato rappresenta un valore inestimabile, espressione della solidarietà basata sulla consapevolezza di un destino comune a tutta l’umanità. Nelle sue diverse esperienze contribuisce alla coesione di ogni società e rappresenta un veicolo prezioso per la comprensione e la cooperazione. Offrire soccorso a chi è in difficoltà con altruismo e abnegazione genera comunità inclusive, robuste, fondate sulla tutela dei diritti fondamentali”. Questo è esattamente ciò che i volontari della Pubblica Assistenza, attuali e del passato, hanno fatto in questi anni. Stare dalla parte delle persone. Non lasciarle sole.

E badate bene non possiamo certo pensare che sia facile o poco impegnativo sottrarre tempo ai propri interessi, alla propria famiglia o più semplicemente al proprio egoismo per fare la cosa più difficile al mondo: dedicarsi a chi ha bisogno con abnegazione e sincerità di intenti. La Pubblica Assistenza ed i suoi volontari è questo che ci insegnano ogni giorno. In un contesto sociale nel quale sempre più radicale è l’isolamento degli anziani, dei malati, dei fragili, la Pubblica costruisce una rete di protezione forte tanto quanto inossidabile. Rinsalda quindi la fiducia nelle comunità e nell’ affidamento agli altri come valore di riferimento.

Io ho avuto modo di conoscerli bene i volontari durante questi anni, sempre al mio fianco nelle difficoltà. Sempre con il sorriso, magari stanchi, magari preoccupati, ma sempre presenti. Quella divisa arancione che mi accarezza il cuore quando sono preoccupata. Un balsamo per tutta la nostra Città, ma in particolare per chi ha bisogno. Un sorriso ricolmo di ognuno dei valori fondanti, quelli che portarono Ennio 40 anni fa a trasformare il dolore indeterminabile per la perdita di sua figlia in un dono per tutta la nostra Città. E’ questo che Voi, volontari e volontarie, rappresentate per noi. Un dono.

Da parte mia e dall’Amministrazione tutta non posso quindi che ringraziare tutti, ad uno ad uno, tanto i volontari attuali quanto quelli del passato e permettetemi anche quelli che verranno, a tutti coloro che hanno diretto l’associazione in questi lunghi anni e ai compianti Ennio Carpi primo presidente dell’Associazione e a Luigi Mazzotti, a cui è intitolata la sede. Con queste parole che racchiudono tutto il senso di questa giornata, auguro alla nostra Pubblica Assistenza lunga vita e buon compleanno per i suoi preziosi e inestimabili 40 anni».