Nel giro di qualche giorno, due episodi di vandalismo hanno contrassegnato le realtà di Lavezzola e Conselice. In entrambi i casi è stata danneggiata un’opera installata all’interno delle attività ideate da amministrazioni e associazioni per parlare di violenza di genere. La prima ad essere danneggiata è stata l’opera di Filippo Giberto che dal 2018 fa parte del progetto promosso dal Caffè delle ragazze “Dalla spirale della violenza si può uscire”. L’opera è stata strappata da ignoti ad inizio settimana. L’episodio si è ripetuto qualche giorno dopo, a Conselice, dove è sparita l’opera di Giorgia Valli e Giorgia Valenti installata qualche mese fa nel parco comunale

Il caffè delle ragazze ha già fatto sapere che a breve arrieveranno nuove installazioni su tela perché “l’arte continui a far riflettere sul tema della violenza di genere”

“Siamo rattristati che in un periodo come questo ci sia il tempo e la voglia per questi atti deplorevoli e invitiamo tutta la comunità ad aiutarci e a vigilare affinché queste nefandezze non accadano più” è stato il commento del sindaco di Conselice Paola Pula

A sostegno dell’associazione, oltre al supporto dell’amministrazione comunale, è arrivato il comunicato di Rete donne ella Cgil di Ravenna

Le compagne della Rete donne della Cgil di Ravenna esprimono solidarietà alla cittadinanza di Lavezzola e all’associazione “Il caffè delle ragazze”. Lo sfregio arrecato all’opera di Filippo Giberto è un’offesa a tutte, donne e uomini, e una ferita alla coscienza di ognuno di noi.

Non si liquidano certe azioni con il termine “ragazzate”; atti così subdoli, contro le donne, sono la palese manifestazione dell’ancestrale misoginia patriarcale di chi le donne le vuole silenziate.

Nessuno è autorizzato a sentirsi assolto quando si calpestano i diritti delle donne: sarebbe un’offesa per tutte le donne che hanno subito e che non vogliono più subire. La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.

Non sarà possibile recuperare a breve l’opera deturpata; ma appena si potrà verrà organizzato un evento pubblico per la ricollocazione in loco.

Le donne della Cgil auspicano che simili episodi non si ripetano, mai più”.