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Dal 1° febbraio è obbligatorio a chi accede a pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari e altre attività commerciali esibire il green pass “base”. Dal 15 febbraio il green pass rafforzato (ottenuto mediante vaccinazione o guarigione) è esteso ai lavoratori pubblici e privati dai 50 anni di età, per l’accesso ai luoghi di lavoro. La durata della certificazione verde rafforzata scende a 6 mesi e scattano le multe per gli over 50 che non si sono vaccinati.

Un pacchetto di misure “restrittive e burocratiche” varato dal governo che l’Ugl Terziario di Ravenna considera “una forzatura che penalizza lavoratori, imprenditori, piccoli e medie aziende, con oneri nelle funzioni quotidiane (come possono baristi, edicolanti e tabaccai controllare ogni giorno centinaia di green pass?) e ricadute economiche molto gravi soprattutto in determinati ambiti come commercio, terziario e servizi e tanti altri e con ripercussioni sulla qualità della vita di occupati e relative famiglie”.

Per entrare in un Centro Commerciale si dovrà essere vaccinati, guariti da Covid e/o con tampone antigenico ad esito negativo. Abbiamo chiesto a sindaco e prefetto di sollecitare l’utilizzo obbligatorio della mascherina FFP2, che protegge maggiormente rispetto alla semplice mascherina chirurgica, solo nei grandi centri commerciali e nei supermercati. Abbiamo proposto al sindaco ed all’amministrazione comunale di concorrere alle spese che famiglie e lavoratori devono sostenere acquistando ogni giorno mascherine con lo stanziamento di un fondo per ammortizzare i costi d’acquisto di questi dispositivi di protezione individuale. E per illustrare nel dettaglio le nostre idee rinnoviamo la richiesta di incontro a sindaco e prefetto di Ravenna che rappresentano l’amministrazione comunale ed il governo”: afferma in una nota Giuseppe Greco segretario provinciale dell’Ugl Terziario di Ravenna.

“Come sindacato siamo pronti a fornire il nostro contributo di idee alle istituzioni per alleggerire le norme che ad oggi soffocano imprenditori e lavoratori danneggiando l’economia locale, per una improvvisata mala-gestione governativa di una pandemia che ha ormai toccato i due anni”: aggiunge il segretario dell’ Ugl Terziario Ravenna che si riserva – in assenza di risposte da parte del sindaco e del prefetto – di valutare una giornata di sciopero con manifestazioni pacifiche di protesta: “Non si può sopravvivere sempre con la cassa integrazione quando si perde lavoro e si chiudono i negozi. La cassa integrazione e il green pass non sono la soluzione di questa pandemia. Il green pass ed i vari divieti e chiusure di interi comparti dell’economia, così come sono state proposte dal governo italiano, mentre tanti Paesi esteri hanno scelto altre strade, non ha fornito risposte positive all’emergenza pandemica, ma hanno semmai danneggiato imprese e messo a rischio centinaia di posti di lavoro”: conclude Giuseppe Greco.