Il piccolo commercio da troppi anni è stato mortificato a completo vantaggio della grande rete distributiva. L’ennesimo esempio della chiusura dei negozi di via Rasponi non rappresenta altro che la famosa goccia che ha già da tempo fatto traboccare un fragile vaso del comparto commerciale.  

Il centro storico ormai è costretto a rassegnarsi al proprio declino perché in tanti anni non ha mai ricevuto compensazioni adeguate e  agevolazioni degne di nota, anzi, vive una situazione completamente contraria: affitti dei locali alle stelle, chiusure di molte attività, sensibile calo dei consumi, certamente una mannaia per le imprese, parcheggi molto cari e non in grado di favorire l’accesso al centro. E a tal proposito l’amministrazione comunale assiste impassibile a questo grave e nocivo sbilanciamento tutto a vantaggio dei grossi centri distributivi, senza intervenire.  I grandi centri commerciali, vale a dire i soggetti principalmente beneficiari della liberalizzazione degli orari del commercio, tra l’altro, stanno generando nel territorio rilevanti cadute negative sull’occupazione e sugli stili di vita e i lavoratori stessi subiscono turni inconciliabili con le esigenze famigliari. Oltretutto destabilizzano l’economia locale in modo irreversibile.

La risposta è prevedibile. Le leggi non lo consentono e i soggetti interessati  con un grosso peso  decisorio storcono il naso e mostrano pollice verso, pertanto al piccolo commercio non resta altra soluzione: “aiutati che il ciel  t’aiuta!”.”