“In questi giorni l’allarme lanciato dal ministro Cingolani sta facendo discutere i cittadini e la politica del futuro e forse gia’ attuale, aumento delle bollette energetiche per famiglie ed imprese.

E’ chiaro che l’abbandono dei combustibili fossili va perseguito con i mezzi necessari, ma crediamo anche con buon senso.

L’accelerazione impressa dai governi europei con politiche basate solo sulle fonti rinnovabili e’ meritoria negli obiettivi ma poco praticabile nei tempi ristretti che sono indicati.

Se non garantiamo la produzione da tutte le fonti disponibili durante la infrastrutturazione della transizione energetica, avremo difficoltà a produrre l’energia necessaria al fabbisogno del nostro paese ed i prezzi saliranno a dismisura.

Serve gradualità nel passaggio e considerazione anche dei fattori geopolitici che influiscono sugli approvvigionamenti delle fonti di energia.

Occorre accumulare ancora scorte di gas e considerare che il prezzo dei diritti di emissione della CO2 sono al momento altissimi, quindi forieri di altri aumenti.

Se poi, per risparmiare, le famiglie dovranno diminuire i consumi, anche per il riscaldamento, il prezzo più alto lo pagheranno le fasce piu’ deboli della popolazione in denaro e salute.

Insomma , il cosiddetto turbo-capitalismo che inquina non si combatte con la turbo-transizione energetica ideologica, ma col buon senso ed una programmazione realista ed efficace.

Con buona pace di chi predica qualità della vita al calduccio, senza pensare a chi non può permettersi questi rincari.

Con queste posizioni ideologiche la qualità della vita peggiorerà per tutti.”