“Il rigassificatore, per chi non se ne fosse accorto, è la spada di Damocle appesa sulla testa dei lidi ravennati. Dei motivi per cui osteggiarlo ne abbiamo parlato molte volte. Anzi, per amor di verità, Ravenna in Comune è stata fin da subito tra le prime forze politiche a segnalarne la pericolosità. Parliamo di pericolosità diretta, dovuta al fatto che il gas è di per sé è estremamente infiammabile e provoca facilmente esplosioni. È trasportato liquefatto e per questo viene portato a temperature bassissime, tali per cui, a contatto con l’acqua del mare a causa di un eventuale incidente, formerebbe una nube dalla potenza distruttiva. Parliamo anche di pericolosità indiretta, causata all’ambiente marino per il rilascio di cloro nel mare, per il differenziale di temperatura dell’acqua circostante, alle conseguenze sul riscaldamento climatico provocate dal rilascio del metano in atmosfera, al consumo di suolo provocato dai chilometri e chilometri di nuovi gasdotti in mare e in terra, eccetera eccetera.

Eppure il rigassificatore si farà. Lo ha sempre detto Bonaccini, che come commissario responsabile del procedimento per autorizzarlo avrebbe dovuto farsi garante di una procedura trasparente. Invece si è fatto piuttosto garante dell’esito, agguantando la possibilità offertagli dalla legge di non sottoporre il rigassificatore alle normali verifiche di pericolosità della normativa Seveso e alle procedure di VIA. Che il progetto presentato da SNAM non sarebbe mai riuscito a passare.

Anzi, già si parla di raddoppiare il rigassificatore, aggiungendo anche quello per cui si stanno spendendo fior di soldi in opere a Piombino. E c’è chi addirittura (parliamo di Tabarelli di Nomisma Energia) vorrebbe aggiungere un terzo e un quarto impianto, riducendo Ravenna e il suo territorio a semplice contorno del business di ENI & co.

Nessun rispetto è accordato alla popolazione che, con fatica, ha cercato di farsi sentire manifestando contrarietà in forme a volte eclatanti (presidi e marce), a volte meno rumorose (petizioni), a volte intervenendo con coraggio ai raduni pro-rigassificatore organizzati dal Sindaco e dalla lobby del fossile. Bonaccini continua a dire che tutta la comunità ravennate lo spalleggia: una balla che, però, trova eco continue a livello mediatico. E, si sa, la peggior menzogna, reiterata senza tregua prevale sulla verità, come la moneta falsa caccia quella buona.

Allora diventa importante il sostegno che va accordato ad ogni sforzo che pur si continua a sviluppare per ostacolare i propositi di quanti vogliono rigassificare il litorale. E qui viene la penna, che a volte sconfigge la spada. Pensiamo alla raccolta di firme promossa dall’ing. Riccardo Merendi per denunciare i veri e propri errori contenuti nel progetto di SNAM, da SNAM ammessi ma non corretti. «I firmatari chiedono che il Sindaco di Ravenna richieda senza ritardo una revisione completa del progetto affinché sia garantita la sicurezza dell’impianto e sia evitato un inutile spreco di denaro per costruire un gasdotto che, rispettando le condizioni imposte dal decreto, non potrà essere messo in servizio». Ravenna in Comune sostiene quella che si presenta come una richiesta tecnica ma si sostanzia come opposizione politica. Per maggiori informazioni indirizziamo al blog del proponente https://riccardomerendi.altervista.org o al Mambo Pizza, in via Romea sud 139b dove possono essere sottoscritti i moduli. In attesa della grande manifestazione nazionale del prossimo 11 marzo a Piombino, usiamo la penna per sconfiggere la spada. Come già ci ha insegnato Malala Yousafzai «dobbiamo imbracciare i libri e le penne, sono le armi più potenti. E se vogliamo raggiungere il nostro obiettivo, cerchiamo di armarci con l’arma della conoscenza e di farci scudo con l’unità e la solidarietà. La penna è più potente della spada».”