Non ci dilunghiamo sulla notizia che ormai è ben conosciuta: dopo il 2023 tanti spazi e immobili demaniali dovranno essere riassegnati. Si parla di spiagge ma anche di ristoranti, negozi, strutture sportive e simili delle località rivierasche che insistono su terreno dello Stato. Il Sindaco, al pari di tanti altri, si è subito schierato a fianco dei concessionari dicendo che non tutto è perduto, che il Comune farà quanto in suo potere per evitarlo, ecc. ecc. È un modo già abbondantemente sfruttato per fare incetta di “simpatia” alimentando false illusioni senza poi pagarne il prezzo, vista l’incompetenza a livello comunale in fatto di proroghe. Come Ravenna in Comune preferiamo non creare aspettative inesistenti: è esclusa la possibilità che vi sia spazio per ulteriori proroghe dopo che lo stesso Consiglio di Stato ne ha accordata una di durata biennale. È l’ultima e, considerato da quanto va avanti il balletto per non ottemperare a una decisione europea vincolante, si dovrebbe prender atto che poteva andar peggio, vista la dichiarata illegittimità delle proroghe accordate fino ad oggi. Tra l’altro, considerata la situazione attuale dei beni pubblici, andrebbe presa in considerazione la possibilità che, invece del “disastro” preconizzato dal Sindaco, l’occasione possa rappresentare una seria opportunità di sviluppo sostenibile nel nostro abbastanza ingessato settore turistico. Ne parliamo approfonditamente sul nostro blog.

In sintesi, come Ravenna in Comune, non riteniamo “serio” appiattire una posizione politica sulla sola “simpatia” verso chi, magari dopo aver meritevolmente operato, si troverà privo di concessione. Siamo invece disposti sin da ora ad unire la nostra voce a quella delle istituzioni locali perché si vada oltre e si ragioni sul come costruire i bandi perché possano valorizzare le azioni positive del passato nel caso di ripresentazione di istanza di concessione da parte dei gestori attuali. Così come dovrà discutersi dell’ottica in cui inquadrare le proposte di investimento considerando fondamentale la sostenibilità ambientale, oltre che economica. E anche si dovrà prendere atto che alcuni beni, ad esempio tratti di litorale, dovranno essere esclusi dal rinnovo della concessione, ampliando l’offerta di spiagge pubbliche.

Se il Comune è incompetente nella concessione di proroghe, d’altra parte, è più che competente dal lato dei bandi da emanare. Come Ravenna in Comune invitiamo dunque le istituzioni locali a piantarla con piagnistei teatrali ed iniziare a svolgere a pieno titolo il ruolo di Amministrazione per quanto di competenza. A vantaggio della collettività, ma anche degli operatori economici, compresi quelli che sino ad oggi non hanno avuto la possibilità di proporsi nella gestione perché esclusi dai “vecchi” concessionari (comunque da tutelare quando abbiano ben gestito i beni di tutte e tutti noi loro affidati).