“Quello che sta accadendo in questi giorni a proposito della grande manifestazione faentina del Palio del Niballo ha tutto il sapore del grottesco” ad affermarlo è il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi. Tutto nasce dalla mancata programmazione delle date delle manifestazioni legate al Palio del Niballo. Amministrazione comunale e rioni faentini non sembrano infatti riuscire ad accordarsi in quale periodo svolgere la rievocazione medievale dopo la decisione di posticipare il mese del palio tradizionalmente previsto per il mese di giugno. La questione vede coinvolto anche il Faenza Calcio. Svolgere il palio a settembre, come chiede il mondo rionale, infatti pregiudicherebbe l’inizio di stagione del Faenza Calcio che si ritroverebbe senza il campo da gioco pronto per la prima parte del campionato. 


“L’attuale situazione non è solo figlia della pandemia ma di oltre quindici anni di inattività, di mancati investimenti e di promesse elettorali buone solo per essere rinnovate alla tornata successiva. La coabitazione forzata tra calcio e palio doveva e poteva essere risolta da tempo, il nuovo stadio per il Faenza Calcio doveva e poteva essere già stato realizzato, il Bruno Neri rimesso in sicurezza e dedicato esclusivamente al Palio e alle manifestazioni collegate, doveva e poteva già essere realtà. Non serviva anche e per questo la Cooperativa dei Manfredi? O era forse altro lo scopo?” chiede il consigliere d’opposizione

“È mancata la volontà politico strategica, è mancata la volontà di destinare investimenti, è mancata la volontà di far divenire realtà le promesse scritte sui programmi elettorali, le risorse sono state destinate sempre e costantemente ad altro” critica Bertozzi.

“Con enorme ritardo si sta cercando solo ora una soluzione per evitare di perdere per il secondo anno consecutivo una delle rievocazioni storiche tra le più significative e caratteristiche per la città, l’Amministrazione – con colpevole ed ingiustificabile ritardo – è di fatto rimasta silente per settimane, trincerandosi dietro la pandemia, al solo scopo di non prendere decisioni o di far digerire obtorto collo un qualcosa che aveva già in mente da tempo.

Le altre città storiche d’Italia dove il Palio e quello che ruota attorno sono centro d’interesse primario, hanno già ipotizzato soluzioni percorribili da mesi, indipendentemente dal possibili rischio di stop pandemico, programmare la ripartenza è un dovere esattamente come è un dovere fermarsi se necessario.

Il Sindaco ha invece portato al tavolo del Comitato Palio – fuori da qualsiasi logica di tempestiva programmazione strategica – proposte irricevibili per i Rioni ed i rionali, ma aggiungerei per la città nel suo complesso, disputare il Palio al Centro Civico è una non soluzione, il Palio non è solo una gara tra fantini ma è un momento di forte impatto, è atmosfera, è rievocazione, è storia, è convivialità, è vita, è lavoro (sì signori, lavoro), è marketing, è passione, sono uomini e donne che vivono tutto questo quasi fosse vocazione. La soluzione alternativa di disputare la manifestazione a luglio è semplicemente irrealizzabile, non esistono i tempi tecnici, i rioni non sarebbero in grado di adempiere gli obblighi tecnico sanitari per tutelare i cavalli e la gara, non ci sarebbe la possibilità di creare gli eventi di contorno.

Si è invece creata, questo sì, una contrapposizione tra due mondi (Calcio e Palio) che doveva e poteva essere evitata”.

Secondo Bertozzi: “L’unica soluzione per poter correre il Palio e vivere tutto quello che ci sta attorno è spostare la manifestazione a settembre, questo consentirebbe di muoversi in un periodo dove l’immunizzazione vaccinale sarebbe ulteriormente progredita, darebbe un respiro di sollievo alle tante attività economiche coinvolte, consentirebbe di non perdere per il secondo anno consecutivo la manifestazione più importante della città, sarebbe un modo per dire ai Rioni: “grazie per tutto quello che avete fatto”.

Rimarrebbero le problematiche legate al Faenza Calcio: “Con un intervento adeguato il campo potrebbe essere reso nuovamente praticabile limitando il disagio per il Faenza Calcio a non più di tre giornate fuori casa, l’Amministrazione Comunale si dovrà far carico dei costi aggiuntivi che questo potrebbe comportare destinando una parte dei fondi Covid a questa iniziativa che ha un impatto anche sociale, oltreché culturale ed economico per la città”.