“In attesa che la Giunta regionale risponda all’interrogazione di Europa Verde sul mancato acquisto, da parte del Parco Delta del Po, dell’area denominata Ortazzo e Ortazzino situata in porzioni diverse in zona A, B e C del Parco, l’ennesimo comunicato diffuso ieri dal Parco invece di fare chiarezza alimenta  la confusione.

Il Parco ha ripetuto di aver cercato di esercitare il diritto di prelazione sulle aree e di aver chiesto i fondi alla Regione.

Ma, poi, nel silenzio tombale generale è stata invece una immobiliare privata, presieduta da un imprenditore ceco, ad acquisire l’area da un’altra immobiliare, per il prezzo di 500mila euro, davvero irrisorio considerato il valore naturalistico di quel territorio.

Che cosa non ha funzionato? Di chi sono le responsabilità del mancato acquisto dell’area da parte di un soggetto pubblico?

Le dichiarazioni in merito rese ieri dall’ex Presidente di Federparchi Enzo Valbonesi, già funzionario regionale, suonano preoccupanti. Perché il Parco che, con fondi regionali, finanzia sagre dell’anguilla, cartellonistica, piste ciclabili, non si  è concentrato sull’acquisto di aree cosi importanti, chiede infatti Valbonesi?

E che dire del Sindaco di Ravenna che prova a chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi, ovvero dichiara oggi che vorrebbe acquistare quelle aree, mentre nell’ultimo comunicato l’Ente Parco afferma che solo il Parco poteva esercitare il diritto di prelazione?

Insomma, di giorno in giorno, di comunicato in comunicato, intorno a questa vicenda surreale aumentano nebbia e confusione.

Con una nota congiunta il Presidente Stefano Bonaccini e l’Assessora Barbara Lori ieri hanno provato a rassicurare ricordando che si tratta di un’area tutelata in cui è impossibile costruire. E che sono svariati i casi di altre proprietà private comprese nei confini di Parchi.

Prendiamo atto di queste rassicurazioni, anche se  continuiamo a ritenere questo mancato acquisto una brutta pagina del governo di un prezioso bene comune quale è il Parco del Delta. Sarebbe come vedere passare in mano private un altro bene prezioso, di altra natura, come Sant’Apollinare in Classe.

Su questa brutta pagina, al di là di polemiche fine a se stesse, vuole fare chiarezza l’interrogazione di Europa Verde depositata giovedì 10 agosto subito dopo l’uscita di Italia Nostra che per prima ha reso nota la vicenda. Nell’interrogazione Europa Verde chiede alla Giunta  regionale di chiarire i retroscena della svendita. L’Ente Parco Delta si era infatti difeso inizialmente dichiarando di non avere avuto a disposizione i fondi necessari per aggiudicarsi l’area all’asta giudiziaria, e di essere stato lasciato solo dalle istituzioni alle quali si era rivolto.

Con l’interrogazione Europa Verde chiede alla Giunta se sia stata messa a conoscenza della volontà di acquisto dell’area da parte del Parco Delta del Po e, in particolare, se sia stata interpellata per concedere finanziamenti al Parco al fine di evitare che l’area finisse nelle mani di società private; in caso affermativo, per quale ragione è stato negato il finanziamento necessario per consentire al Parco di acquistare la suddetta area.

Inoltre, visto che l’Ente Parco Delta del Po sostiene di avere un bilancio irrisorio e di non disporre dell’organico previsto, con l’interrogazione i Verdi chiedono alla Giunta se condivida queste valutazioni e cosa impedisca di risolvere i problemi di carenza di risorse e personale.

Infine, per quanto riguarda l’istituzione del Parco unico del Delta, oggi diviso amministrativamente tra Veneto e Emilia-Romagna,  Europa Verde chiede cosa ostacoli il raggiungimento di questo obiettivo, storicamente perseguito dai Verdi per garantire una gestione coordinata di fondi e personale”.”