“La destinazione all’Ateneo degli spazi di San Nicolò, ex Tamo, immagino per lo sviluppo della biblioteca universitaria di Ravenna oggi limitata a Palazzo Corradini, è due volte una buona notizia” afferma per il PRI Giannantonio Mingozzi.
“In primo luogo perchè conferma nuovi e cospicui investimenti dell’Alma Mater su Ravenna grazie all’impegno del Rettore Molari e ad una solida collaborazione con Comune, Fondazione Flaminia e Campus; in secondo luogo perchè incrementa gli spazi per aule studio, laboratori e ristorazione destinati agli studenti che, in costante crescita, rappresentano la prima finalità delle risorse stanziate”.
“Non v’è dubbio che con il nuovo studentato di Piazza Farini in via di realizzazione nell’ex media Matteucci, il completamento di Scienze Ambientali in Via Sant’Alberto, l’ampliamento della sede di Medicina all’Ospedale grazie a Flaminia e Fondazione Cassa (che ribadisce altresì il proprio interesse per l’ex Chiesa di San Domenico di via Cavour quale nuova Aula Magna dell’Università a Ravenna) ormai sono realtà e non solo auspici. Altri interventi, sottolinea l’esponente dell’Edera, previsti a Giurisprudenza in collaborazione con la Curia, a Casa Traversari storica sede dei corsi bizantini, ad Ingegneria ed a Beni Culturali (via Diaz, prima acquisizione patrimoniale dell’Università a Ravenna) ed infine in via Baccarini quale sede amministrativa e dei principali sportelli di segreteria e informazioni, la presenza universitaria in città diventa sempre più rilevante e foriera di nuovi traguardi per gli studi superiori, per la nostra economia e vari settori produttivi (cito il porto e l’energia) e per gli stessi consumi e le attività commerciali collegate”.
“E’ quella grande città universitaria, conclude Mingozzi, che da trent’anni stiamo costruendo grazie all’impegno di istituzioni, imprese, banche e di una cittadinanza che ci crede e ci aiuta”.