La scorsa notte il vertice europeo UE ha approvato l’intesa che prevede un embargo immediato al petrolio che arriva dalla Russia all’Unione Europea via mare mentre rinvia lo stop al greggio trasportato attraverso alcuni oleodotti; “una decisione che richiederà per alcuni Paesi misure di emergenza in caso di interruzione delle forniture ma che per l’Italia motiva, se ancora ce ne fosse bisogno, il ricorso a tutte le risorse energetiche disponibili a partire dal gas dell’Adriatico”, afferma per il PRI Giannantonio Mingozzi.

“Il sostegno al popolo ucraino, come ha ribadito il presidente del Consiglio Draghi, anche per l’Italia significa sacrifici e aiuti a imprese e famiglie, ma in vista di un ulteriore aumento di petrolio, benzina e gas, nonostante le alternative di possibili forniture, rende l’ipotesi del rigassificatore di fronte alle nostre coste ancora più credibile ed urgente; ma occorre anche chiudere ogni disputa sulla opportunità di rinnovare le concessioni ai pozzi dell’Adriatico anche con nuovi permessi estrattivi, conclude Mingozzi dell’Edera, sono misure urgenti che consentirebbero al nostro Paese più tranquillità per superare un momento delicatissimo e maggiore disponibilità di risorse energetiche proprie”.