La deputata Ouidad Bakkali, membro della Commissione Infrastrutture e trasporti ha presentato, in occasione della discussione degli ordini del giorno collegati alla Legge finanziaria, un atto a sua prima firma e sottoscritto da tutti i membri del gruppo Pd in Commissione Infrastrutture.

«Avevamo presentato – afferma Bakkali – un emendamento per chiedere che fossero mantenute le risorse attese dal Porto di Ravenna per il secondo stralcio di lavori per l’Hub ravennate.

Nella manovra di bilancio 2023 all’esame del Parlamento, si riscontra l’assoluta mancanza di attenzione del Governo per le politiche afferenti ai trasporti, risultando assenti misure di sostegno strutturale alla portualità ed al lavoro del settore portuale.

Tutte le precedenti misure per il settore sono messe a repentaglio rischiando di essere smantellate o rese inefficaci perchè non rifinanziate con nuove risorse.»

Gli interventi previsti nel PNRR, nel PNC, nella legge di bilancio 2022 e nella ripartizione del Fondo per la progettazione di fattibilità, hanno visto l’allocazione di ingenti risorse per “l’ultimo miglio” degli scali nazionali (471 mln), per l’elettrificazione delle banchine portuali (cold ironing, 700 mln), per la  gestione rifiuti nei porti (green ports), per il rinnovo del naviglio (800mln), per le ZLS e per favorire lo shift modale delle merci attraverso il finanziamento di misure incentivanti quali il Marebonus ed il Ferrobonus che in questi ultimi anni hanno favorito il trasporto delle merci via mare, decongestionano il traffico da strade ed autostrade e la riduzione dell’impatto ambientale.

«Chiediamo, vista la bocciatura di tutte le nostre proposte, anche il sostegno delle famiglie dei lavoratori portuali vittime dell’amianto, tema delicato che riguarda, purtroppo, una parte rilevante dei lavoratori.

L’urgenza più grande che vediamo e sulla quale chiedo convergenza a tutti gli eletti e le elette del nostro territorio è quella di chiedere insieme a noi il rifinanziamento, oggi assente, del Fondo per gli interventi strutturali per la portualità, stante l’alta rilevanza delle stesse nel più vasto sistema “Impresa Italia” e mettendo così in condizione i porti di realizzare interventi di transizione ecologica e digitale richiesti dall’Unione europea;

Urge rifinanziare l’istituto del Marebonus e Ferrobonus, virtuosi strumenti per la blue economy e per l’ambiente, ambito nel quale il Porto di Ravenna ha avviato investimenti e strategie all’avanguardia. Da tempo il porto di Ravenna ha creduto nelle Autostrade del Mare grazie all’investimento sul Terminal T&C e sul potenziamento della linea Ravenna-Brindisi-Catania.

La volontà, presentando questo ordine del giorno, è quella di condividere e rafforzare la competitività del sistema portuale nazionale e che questo sia obiettivo comune e trasversale in quanto obiettivo da perseguire come priorità per il sistema Paese che ha visto nel recente passato importanti interventi per il miglioramento della governance portuale, per la semplificazione, per lo snellimento delle procedure grazie allo sportello unico doganale e dei controlli (SUDoCo) e all’approvazione del documento di programmazione strategica di sistema.»