Si parla di un piano da 216 mila mq, per realizzare ancora nuovo residenziale con annessa area commerciale (con presenza di un ulteriore supermercato), un polo sportivo ed una nuova strada. Interventi organizzati su 3 diversi comparti.

L’associazione torna a denunciare il primato per la scarsa efficienza d’uso di suolo per il territorio ravennate, da imputare in buona parte all’invenduto. Anche il nuovo polo sportivo in previsione potrebbe risultare sovradimensionato per la città soprattutto in vista della prossima realizzazione del nuovo Palazzetto dello Sport.

“Opere di cui la maggior parte non apporterebbe un effettivo vantaggio al quartiere – sostiene Legambiente – ma che rappresentano scelte decisionali motivate dalla necessità di accelerare l’approvazione dei progetti per non perdere i diritti sui terreni. Interventi che potrebbero non rientrare all’interno del territorio urbanizzato, quindi non essere soggetti al limite della L.R 24/2017, i cui possibili effetti avevamo già denunciato a livello regionale in fase di approvazione”.

L’associazione si scaglia poi contro la nominata “Bretella Mattei” che collegherà la periferia del quartiere ANIC direttamente con via Chiavica Romea, motivata invece dalla necessità di favorire un miglior scorrimento del traffico.

“Una scelta che va nella direzione opposta agli obiettivi del PUMS (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile) sulla necessaria riduzione del tasso di motorizzazione – sottolinea Legambiente. Oltretutto, la bretella non può venire giustificata dalla necessità di spostare l’attuale passaggio di mezzi pesanti su via Mattei, ma deve essere evitato in altro modo”.

Un’opera che passerebbe in parte proprio sul terreno in cui è stato sviluppato il progetto del “Frutteto Sociale” dietro le case popolari di via Patuelli. Progetto che ha visto una forte approvazione e sostegno da parte dell’opinione pubblica e delle comunità locali e che si spera non si consideri di danneggiarlo.

“E’ impensabile continuare a sostenere nuove strade per favorire lo scorrimento del traffico quando l’obiettivo è quello di ridurre il numero di auto circolanti – continua Legambiente. Piuttosto si sviluppino progetti di ciclabilità per collegare il quartiere all’area bassette, eventualmente sfruttando anche il passaggio del canale Fagiolo”.

L’associazione non mette in dubbio la necessità di servizi per il quartiere, ma quanto presentato all’interno del PUA (Piano Urbanistico Attuativo) risulta fortemente eccessivo e antiecologico, anche su base di prospetti demografici non particolarmente coerenti.

“Si cominci a ragionare seriamente sulla possibilità di riforestare le aree libere di prossimità piuttosto che continuare sulla via di nuove lottizzazioni. L’Emergenza Climatica si può solo fronteggiare in questo modo e non di certo con scelte che vanno ad aumentare la suscettibilità al rischio climatico” – conclude.