“La Regione Emilia-Romagna con una delibera di Giunta del 7 agosto, in piena fase “vacanziera”, cancella la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) esautorando, di fatto, l’Agenzia Ambientale Regionale (Arpae) dalla pronuncia rispetto le valutazioni ambientali dei Piani Urbanistici comunali. 

Sappiamo che Arpae è composta da geologi, agronomi, biologi, ecologi, climatologi e fisici dell’ambiente, tutti professionisti che mettono a disposizione le loro specifiche competenze riguardo decisioni in materia di trasformazione e consumo di suolo nei nostri territori comunali. 

Lo stralcio della VAS, dunque, risulta un vero e proprio “bavaglio” – come sottolinea anche il professore Paolo Pileri (Ordinario di Pianificazione Territoriale e Ambientale del Politecnico di Milano e membro di “Italia Nostra”) – e azzera una componente indispensabile proprio in funzione della fase di ricostruzione post-alluvionale dei nostri comuni rendendo, per questo, la decisione della Giunta ancor più grave ed inaccettabile, tenuto conto che sicuramente proprio la “cementificazione selvaggia” è unanimemente considerata concausa della catastrofe alluvionale di maggio scorso. 

La nostra Regione, che si vanta di aver adottato una legge sul consumo di suolo “zero” nel 2017, nei fatti – anche con la decisione della Giunta del 7 agosto che si somma ad una situazione già altamente precaria e contestabile – dimostra una volta di più una volontà che va in direzione completamente opposta.  

Mentre giova ricordare, inoltre, che la VAS viene espressamente richiesta dall’Unione Europea, riteniamo che la denuncia di “Italia Nostra” vada sostenuta e affiancata da tutti i movimenti ambientalisti presenti in Regione e, per questo Unione Popolare e il suo “Laboratorio Ravennate” sarà presente e sosterrà convintamente tutte le iniziative di lotta e di protesta che si deciderà di mettere in atto. 

Arpae è un controllore qualificato che può e deve fungere da freno alle future “colate di cemento” e, proprio per questo motivo la sua “sterilizzazione”, mentre evidenzia l’esistenza di un accordo trasversale – che va dal PD e le altre forze che lo sostengono ai partiti della Destra-Centro – si presenta come l’affermazione dei negazionisti del clima: palazzinari ed estrattivisti.

Ci preme sottolineare, infine, che l’introduzione di tale provvedimento attraverso una delibera di Giunta, eliminando di fatto il dibattito in Assemblea Regionale, crea l’ennesimo caso di chiara ed esplicita “erosione” democratica che elimina il controllo popolare sulle decisioni degli organi della democrazia costituzionale.”

Laboratorio Ravennate di UP