24/04/2018 – Doveva essere un semplice controllo di documenti, invece la protesta di un 22enne che si è rivoltato contro i carabinieri insultandoli pesantemente, alla fine gli è costata molto cara: è finito in manette con l’accusa di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale nonché danneggiamento aggravato di bene militare, visto che ha pure colpito con un calcio il faro della “gazzella” dell’Arma, riducendolo in frantumi. Il singolare episodio si è verificato nella tarda serata di domenica, quando una pattuglia di carabinieri della stazione del Borgo ha notato tre individui che confabulavano tra loro nell’area adibita a “skate park” tra via Calamelli e via Renaccio. Vista l’ora, l’equipaggio operante ha deciso di procedere ad un controllo: infatti tutta la zona del parco, soprattutto di notte, viene spesso monitorata dalle pattuglie dell’Arma, poiché ritenuta “sensibile” per i fenomeni legati al consumo e spaccio di stupefacenti. Dei tre ragazzi, tutti ventenni, soltanto uno si è subito dimostrato insofferente al controllo dei carabinieri. Mentre gli altri due hanno consegnato i documenti rispondendo tranquillamente alle domande dei militari dell’arma, il terzo, un 22enne di lugo, l.p. le sue iniziali, con tono seccato ha cominciato a protestare ad alta voce, perché a suo parere quelle domande sembravano essere un interrogatorio e lui non aveva alcuna intenzione di rispondere. Non è servito a nulla il tentativo dei due carabinieri di portare alla calma il giovane, anzi è stato necessario far intervenire in ausilio un equipaggio del radiomobile nel momento in cui il ragazzo ha cominciato ad alzare i toni, rivolgendo ai carabinieri espressioni molto offensive, fra cui “Siete servi dello stato, io non riconosco il vostro lavoro e da qui non mi muovo”. La situazione è degenerata quando i tre giovani sono stati invitati a salire sulle autovetture militari per essere accompagnati in caserma. Mentre i primi due hanno continuato a mantenere un atteggiamento collaborativo, il 22enne si è seduto per terra e non ne ha più voluto sapere di assecondare i consigli dei suoi amici, tantomeno quelli dei carabinieri, che ha bersagliato di insulti invitandoli provocatoriamente a portarlo via con la forza, perché altrimenti lui non si sarebbe mosso da lì. Non avendo altra scelta, i militari lo hanno preso di peso per convincerlo a salire in auto, ma il 22enne, che ha continuato imperterrito ad opporre resistenza divincolandosi per liberarsi, ha sferrato un calcio sulla carrozzeria del veicolo militare, mandando in frantumi uno dei fari anteriori. A quel punto gli agenti non hanno avuto altra scelta che ammanettarlo, dichiarandolo in arresto. Dal controllo al terminale delle forze dell’ordine è emerso che il 22enne aveva già avuto problemi con la legge per questioni legate agli stupefacenti e reati contro la persona, oltre che minacce e diffamazioni a sfondo politico, fra cui alcune scritte con le bombolette spray realizzate sui muri di alcune abitazioni del centro di Faenza. Anche i due suoi amici sono risultati già noti alle forze dell’ordine, tuttavia non avendo fatto nulla, al termine degli accertamenti hanno potuto lasciare la caserma. Dopo aver informato dell’arresto il pubblico ministero Silvia Ziniti, il ragazzo ieri mattina è stato portato in tribunale a Ravenna dove il giudice Beatrice Bernabei ha convalidato l’arresto e poi ha rinviato il processo, concedendo i termini a difesa richiesti dal suo difensore. Il 22enne è stato quindi rimesso in libertà.