Nella VII Edizione della biennale del Mosaico Contemporaneo – RavennaMosaico – fra le innumerevoli iniziative ed esposizioni si possono individuare anche due opere dell’artista Silvia Colizzi: Polvere di MUSAico, accompagnata da due poesie esplicative, a Palazzo Rasponi dalle Teste, nell’ambito della mostra Opere dal Mondo (visibile fino al 27 novembre) a cura dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei (AIMC) e del Comune di Ravenna, e Venus Renaissance, presso il Polo delle Arti, – Piazza Kennedy, 7- in un’esposizione dei soci AIMC, di cui Silvia Colizzi fa parte. L’evento AIMC in Mostra, celebra il XVII congresso internazionale della AIMC, di nuovo a Ravenna dopo 22 anni ed è visibile fino al 17 ottobre.

Silvia Colizzi, docente presso il Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna sin dal 1995, da anni promuove iniziative finalizzate all’inclusione di Ciascuno e di Tutti, interagendo con la propria ricerca artistica. Nell’Anno Accademico 2007/2008 conclude l’Accademia di Belle Arti di Ravenna con la tesi “L’altra via dell’arte musiva: materiali a confronto”, creando un parallelo tra tecnica musiva ravennate e un’ipotetica mosaico-psicoterapia. Afferma: “Penso che il mosaico per tecnica, materiali e soprattutto nella sua essenza di riunificare le Parti in un’Opera Unitaria, possa essere veicolo di riflessione-crescita personale al fine di comunicare, al di là del valore estetico, anche quei valori universali, per la cui realizzazione a volte è necessario de-costruire per poi ricostruire, ricomponendo tutti i frammenti fra di loro con un legame armonico: per me il Mosaico è metafora di Vita e i mosaicisti possono contribuire a costruire un mondo migliore. È la forza di quello che chiamo il Mosaico Vivente in Movimento Trasformativo”.

In Polvere di MUSAico, nel vetro interno del quadro, si osserva una trama di polvere depositata da anni, è “La materia frammentata, polverizzata, dissolta, poi catturata e racchiusa in nuove forme in divenire: Polvere di Vita. Il Mosaico come metafora di Vita”, mentre in Venus Renaissance, la conchiglia di San Giacomo accoglie una piantina e invita l’osservatore “a riflettere sugli squilibri, ambientali e sociali, della nostra contemporaneità, su come salvaguardare noi stessi salvaguardando la Natura, la casa dell’intera umanità, la nostra Terra”.