Celebrata la cerimonia in memoria di Elisa Bravi con l’installazione della panchina rossa

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Le immagini della cerimonia celebrata questa mattina davanti al piccolo cimitero di Massa Castello,  in memoria di Elisa Bravi, la trentunenne uccisa dal marito nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2019. In suo ricordo è stata installata una panchina rossa, divenuta il simbolo di una campagna internazionale di sensibilizzazione contro il femminicidio, ed una targa per affermare il messaggio di un forte no a qualsiasi violenza sulle donne.

Intervervenuto l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Fagnani, l’assessora alle Politiche e cultura di genere Ouidad Bakkali, il vicesindaco di Bagnacavallo Ada Sangiorgi e il presidente del consiglio territoriale di San Pietro in Vincoli Palmiro Fontana.

L’iniziativa è stata lanciata qualche mese fa sulla spinta della forte emozione suscitata dal tragico evento da un libero gruppo di donne, amiche tra loro, Flavia Maroncelli, Elvia Minghetti e Loretta Olivucci e ha raccolto subito la solidarietà e la collaborazione sia dell’amministrazione comunale sia dei cittadini, che hanno aderito in oltre cinquecento, tra donne e uomini residenti tra Glorie, Mezzano, Massa Castello, Castiglione di Ravenna e altre località del forese.

Si è trattato di una vera e propria gara di solidarietà che ha visto, oltre alla numerosa adesione, la donazione della panchina da parte della famiglia Raffoni di Massa Castello; panchina che è stata ristrutturata e ridipinta.

L’evento ne ha richiamato un altro: la realizzazione di oltre 170 mascherine rosse da parte di un  gruppo di donne di Mezzano, promotrici Rosanna Guida, Alessandra Fonsetti e Luisa Contarini, una signora di 94 anni, a cui si sono unite Anna Babini, Marzia Campri e Sandra Rava. Le mascherine rosse, che saranno distribuite durante la cerimonia a fronte di una libera offerta, divenute un accessorio di attuale necessità, vogliono richiamare la bocca coperta a soffocare l’urlo di aiuto delle donne che subiscono violenza mentre il colore bianco dell’interno e dell’elastico sta a simboleggiare la purezza.

Elisa Bravi, dipendente molto stimata della cooperativa Consar di Ravenna, era conosciuta e apprezzata a Glorie, dove risiedeva, anche per il suo impegno verso le persone bisognose; ha lasciato due bambine di 6 e 4 anni.