L’Associazione culturale San Michele Arcangelo e il Comitato Difendiamo i Nostri Figli di Ravenna esprimono il loro disappunto per la manifestazione “Marina Love Parade” animata dal noto locale gay e trans romano “Muccassassina”, appoggiata dal Comune di Ravenna, in programma domani sera, venerdì 6 luglio, a Marina di Ravenna.

Le istituzioni comunali, rappresentative di tutti i cittadini, non dovrebbero utilizzare in modo arbitrario il danaro dei contribuenti per finanziare iniziative di carattere ideologico, destinate all’indottrinamento delle persone.
Le istituzioni hanno invece il compito di agire a servizio dei cittadini al di là di qualsiasi appartenenza politica e non come proni strumenti propagandistici dei partiti di maggioranza.

Tentare di influenzare l’opinione pubblica trasmettendo messaggi politici usando gli uffici comunali evoca i comportamenti dei regimi totalitari, che strumentalizzano gli apparati dello Stato per conculcare una visione unilaterale della società ed imporre una “nuova” filosofia di vita , promuovendo una sorta di “rivoluzione culturale” antropologica comunque destinata al fallimento.

La Storia è maestra di vita e insegna che queste rivoluzioni antropologiche sono destinate al fallimento, così come sono fallite quelle ideologie novecentesche, il nazionalsocialismo e il comunismo, condannate profeticamente dal Magistero della Chiesa nelle Encicliche “Divini Redemptoris” e “Mit brennender Sorge” di Pio XI nel 1937. I partiti che esprimevano quelle ideologie hanno cercato di mutare la natura umana in nome di concezioni folli della persona e delle comunità utilizzando lo Stato e le pubbliche manifestazioni come strumento di disseminazione di idee assurde.

Marina di Ravenna è una località turistica rivolta anche al turismo familiare e appare del tutto inappropriato esporre i minori alla visione di spettacoli che promuovono messaggi di dubbio gusto assolutamente discutibili dal punto di vista della decenza. L’Amministrazione rispetti i cittadini, dal cui suffragio elettorale trae la sua legittimità nel loro servizio e che non devono essere trattati come sudditi da indottrinare.