In una casa di via Falconieri, situata a breve distanza dalla piscina comunale Gianni Gambi e abitata esclusivamente da marito e moglie ultrasettantenni, si sono avute, nel giro di due settimane, quattro incursioni di malfattori, oggetto di due denunce contro ignoti presentate alla stazione Carabinieri di viale Pertini i giorni 16 e 21 luglio scorso.

  1. Il giorno 8 luglio, l’uomo si era accorto che dalla sua utilitaria, parcheggiata nel cortile di casa, era stato asportato il crick, come dimostrava la custodia gettata a terra. Non vi aveva dato peso, pensando di riacquistarne un altro.
  2. Tre giorni dopo, si è però reso conto che, presumibilmente durante la notte, ignoti avevano allargato, non di molto, le inferriate poste a protezione della finestra ubicata nel vano studio. Siccome anche questo danno era stato di poco conto, non aveva chiamato le forze dell’ordine e tanto meno sporto denuncia.
  3. Sennonché la notte del giorno 15, alle 3:30 circa, mentre si recava in bagno, ha udito un rumore proveniente dalla sala. Insospettito, si è recato a controllare, notando la finestra dello studio aperta e le sue inferriate molto più allargate rispetto alla settimana prima. Affacciatosi alla finestra, ha visto un uomo robusto, non molto alto, vestito di nero e senza mascherina, viso molto rotondo e di carnagione scura ma non di colore. Spaventato, è tornato in camera da letto, ha svegliato la moglie ed insieme hanno attivato l’allarme di casa. Si è poi diretto all’uscita, volendo rincorrere il malvivente, però già distante, perso infine di vista quando ha scavalcato la recinzione di una delle due abitazioni vicine alla sua, diretto in fuga sulla via Ravegnana. Chiamato un familiare abitante nei pressi, ha poi avvisato le forze dell’ordine, giunte subito sul posto. Fatta la denuncia il giorno dopo, ha messo a verbale di non aver subìto alcun furto o danno, tranne l’allargamento dell’inferriata, dichiarando anche di poter riconoscere l’incursore.
  4. La mattina del giorno 21, ha però visto che durante la notte qualcuno aveva tentato di entrare in casa passando dal portoncino della porta garage, senza riuscirci, ma procurando danni alla porta. Di qui la seconda denuncia ai carabinieri.

Nella stessa serata, mi è giunto dai familiari dei coniugi presi di mira il seguente messaggio: “Buona sera, la presente per segnalare una serie di tentativi di intrusione nell’abitazione dei nostri congiunti sita in zona piscina comunale; fortunatamente tutti falliti. Ora ci domandiamo se, in vista delle prossime elezioni comunali, le forze politiche in gara hanno già stilato un breve programma per combattere una criminalità sempre più forte e pericolosa oppure la sicurezza dei cittadini continuerà a non essere mai contemplata. Così tanti tentativi di intrusione in meno di due settimane, regolarmente denunciati alle forze dell’ordine, dovrebbero far riflettere gli organi di competenza sul tasso di criminalità presente nella nostra città. Con l’auspicio che Lei possa mettere in evidenza tale situazione, porgiamo cordiali saluti”. Per quanto riguarda il “breve programma” delle forze politiche, ho potuto rispondere solo trasmettendo il primo dei 21 capitoli del nostro “Programma 2021-2026 per il buon governo dell’Amministrazione comunale”, intitolato “Il diritto alla sicurezza”, programma che il Comitato operativo di Lista per Ravenna ha approvato di massima il 28 giugno scorso.

Per ciò che concerne invece il “riflettere degli organi di competenza sul tasso di criminalità presente nella nostra città”, dei quali non facciamo parte, ci rivolgiamo, necessariamente, al sindaco di Ravenna in carica, in qualità di membro del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica, nonché sovrintendente, in quanto ufficiale del Governo, “allo svolgimento delle funzioni affidategli dalla legge in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria” e “alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico, informandone preventivamente il prefetto”, dovendo concorrere “ad assicurare anche le cooperazione della polizia locale con le Forze di polizia statale” (art. 54 del Testo unico sugli enti locali). Gli chiediamo, con la presente interrogazione, se intende riferire le proprie valutazioni e intenzioni riguardo a quanto sopra, rispondendoci in consiglio comunale.