Quasi 1,5 miliardi per 5mila interventi realizzati, altri 100 milioni per finanziare 492 interventi di prossima realizzazione. Messa in sicurezza del territorio come prima linea operativa e un protocollo per la legalità in via di definizione. Sono i numeri illustrati in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna dal commissario per la ricostruzione post alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, cha ha fatto il punto sul lavoro fatto fino a ora e sui prossimi step. Per la vice presidente con delega alla Protezione civile Irene Priolo, è positiva la collaborazione con la struttura commissariale, ma per una piena ricostruzione dei danni subiti con le alluvioni di maggio, occorre che i ristori siano al 100%.

“Siamo di fronte alla gestione complessa di un evento importante che stiamo ancora analizzando nelle sue ricadute territoriali -ha commentato Irene Priolo-. Un evento che ha coinvolto la regione da Reggio Emilia a Rimini, ha interessato 50 fiumi di cui 23 esondati, ha provocato 60mila frane con 85 milioni di metri cubi di terra venuti giù dalle nostre montagne da subito. È stata mobilitata una macchina emergenziale importante che ha permesso di salvare centinaia di migliaia di vite anche se purtroppo ci sono state 17 vittime. La Protezione civile ha impiegato più di 13mila volontari, più di mille i vigili del fuoco, 77 voli di elicottero hanno salvato 800 persone. La prima fase ha previsto assistenza alla popolazione e sono stati erogati fondi per 7,8 milioni a cui sono aggiunti quasi 80 milioni. Tanti i soggetti coinvolti: oltre alla Regione, i Comuni e le Province si sono attivati per i lavori pubblici. Importante il lavoro che stiamo facendo in sinergia con la struttura commissariale, partita con una dotazione di 2,5 miliardi di euro. Tuttavia, non siamo ancora nella pienezza delle risorse che occorrono per la ricostruzione: dobbiamo lavorare a progetti speciali e un miliardo aggiuntivo non è coerente per lo sforzo necessario perché per la nostra regione sta emergendo un quadro complesso di interventi necessari per il dissesto idrogeologico e le infrastrutture. Entro giugno prossimo dovremmo avere una definizione economica che consenta una gestione che non può rientrare nell’ordinarietà. Serve che il governo abbia consapevolezza che per una piena ricostruzione occorrono ristori al 100% per le nostre famiglie e le nostre imprese”.

“La ricostruzione post alluvione -ha sottolineato il commissario Figliuolo- è un lavoro complesso, lo stiamo vedendo quotidianamente. Dal 10 luglio la struttura commissariale ha emanato 15 ordinanze, effettuato sopralluoghi sul campo e attivato una contabilità speciale per passare dall’emergenza alla ricostruzione. Abbiamo approntato una strategia basata su 5 linee operative: messa in sicurezza del territorio e tutela dell’incolumità pubblica e privata, attivazione di 5mila interventi urgenti, in particolare per la rete idrica, gestione dei materiali, ricostruzione privata, garanzia della legalità attraverso un protocollo con Anac, Guardia di finanza e Arma dei carabinieri, supporto ai soggetti attuatori per rafforzare la capacità operativa degli enti locali. A tal fine, è prevista la possibilità di assumere 250 persone, di cui 216 per l’Emilia-Romagna, che forniranno supporto tecnico. Abbiamo già finanziato quasi 1,5 miliardi per circa 5mila interventi e sono in via di emanazione ordinanze per altri 492 interventi per oltre 100 milioni a cui dal primo gennaio si aggiungeranno altri 700 milioni. Nel giro di pochi giorni concluderemo il protocollo per la legalità e sottoscriveremo diverse convenzioni per predisporre piani speciali. Sul territorio la richiesta più significativa riguarda la messa in sicurezza dei corsi d’acqua. Tanti attori in campo ci daranno la possibilità di trovare soluzioni di lungo periodo. Contiamo di definire il piano preliminare entro fine marzo, da consolidare entro giugno”.