“Con un’interrogazione rivolta al sindaco il 9 febbraio scorso ho chiesto chiarimenti su talune ambiguità e contraddizioni” della campagna abbonamenti svoltasi per l’annuale rassegna del teatro comico in cartellone al teatro Alighieri di Ravenna dal 13 febbraio al 4 maggio. In particolare ho espresso le seguenti perplessità:

  1. sull’azzeramento del diritto di prelazione per i vecchi abbonati, sempre riconosciuto in passato e quest’anno confermato solo per la stagione di prosa e per quella di opera e danza;
  2. sulla mancata comunicazione ai vecchi abbonati circa la possibilità di acquistare il nuovo abbonamento attraverso un CRAL, evitando lunghe file alla cassa del teatro per restare facilmente senza;
  3. sull’informazione che gli abbonamenti non sono nominativi e possono essere ceduti ad altre persone”, senza però specificare che per gli abbonamenti acquistati usufruendo di sconti, le persone a cui vengono ceduti devono avere gli stessi requisiti del cedente” dichiara così Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.

“Rispetto a quanto sopra, ho ricevuto dall’assessore alla Cultura Elsa Signorino queste risposte:

  1. “Per le stagioni di prosa e d’opera e danza non si è proceduto all’azzeramento degli abbonamenti in quanto prevedono più turni e non hanno, anche per questo, un numero di abbonati superiore ai posti disponibili. La stagione del comico, al contrario, prevede un turno solo e un numero di abbonati nella stagione precedente superiore ai posti ora disponibili.
  2. Per ogni stagione di spettacolo all’Alighieri esiste una gestione separata del pubblico privato e del pubblico organizzato (Cral, agenzie, etc). La scelta di destinare ai Cral una parte dei posti del teatro è sempre stata condivisa tra gli organizzatori, la biglietteria del Teatro Alighieri e l’Amministrazione comunale per favorire le associazioni dei lavoratori che promuovono attività culturali, ricreative e assistenziali al loro interno.
  3. La norma secondo cui  l’abbonamento scontato, non nominativo, può essere ceduto ad altre persone che posseggano pari titolo è valida per tutte le stagioni e, presumibilmente, per tutti i teatri italiani.
  4. Resta la riflessione da fare a fronte di una sempre crescente domanda da parte del pubblico della stagione di teatro comico. Si stanno quindi valutando alcune ipotesi per arrivare a un potenziamento dell’offerta, al fine di poter soddisfare sempre più le esigenze del pubblico stesso” continua Ancisi, che replica a sua volta come segue:
  1. “Prendo atto che per gli spettacoli di prosa e di opera e danza, c’è più offerta che richiesta di posti. Se questo ha consentito di mantenere i diritti acquisiti dai vecchi abbonati, non c’è però risposta alla questione fondamentale che avevo posto all’attenzione: non è giusto, all’interno di uno stesso teatro, fare del doppiopesismo.
  2. La disinformazione da me lamentata, e che ribadisco, è relativa alla mancata informazione, nella lettera ricevuta dagli ex abbonati al Comico, sui 400 posti che sarebbero stati assegnati ai CRAL. Se avessero saputo di tale consistenza dei posti riservati ai circoli aziendali, i vecchi abbonati avrebbero avuto, potendosi eventualmente iscriversi ad uno di questi, una possibilità in più per abbonarsi di nuovo.
  3. Una gestione trasparente dei nuovi abbonamenti, non lasciando spazio ad interpretazioni soggettive, specifica chiaramente che l’abbonamento scontato non nominativo è cedibile solo a parità di requisiti col cedente ed effettua controlli per verificare che questa regola non sia elusa.
  4. Apprezzo comunque la disponibilità espressa dalla Giunta comunale a valutare l’ipotesi di potenziare l’offerta del teatro comico. In tal caso, mi auguro che una parte dei posti sia riservata ai vecchi abbonati grazie ad una graduatoria formulata in base alla fedeltà dimostrata negli anni” conclude Alvaro Ancisi.