“In situazioni di emergenza è chiaro che si debba intervenire rapidamente, ma l’emergenza non può e non deve diventare un alibi per scelte discutibili o per coprire ritardi accumulati negli anni.
Il giorno di Natale è stato rosicchiato l’argine per circa 50 centimetri. Un intervento che può forse essere tollerato nell’immediato solo se inserito in un sistema di sicurezza idraulica completo, funzionante e collaudato. Così però non è”.

La critica arriva da Roberta Conti, consigliera comunale della Lega.

“Le casse di espansione, realizzate oltre 25 anni fa, non erano in grado di svolgere la loro funzione non perché sature, ma perché non collegate. Un fatto estremamente grave, che solleva interrogativi pesanti e che non può essere liquidato come una fatalità.
A rendere la scelta ancora più incomprensibile è il fatto che l’abbassamento dell’argine non sia avvenuto dal lato delle casse di espansione, come sarebbe logico in una corretta gestione del deflusso, ma dall’altra parte, con l’effetto di scaricare la pressione idraulica in una direzione diversa e potenzialmente più rischiosa.
È legittimo chiedersi, a questo punto, perché la piena a valle sia transitata senza causare danni e per quale motivo l’abbassamento dell’argine non abbia prodotto alcun invasamento di acqua nel podere Cavassi.
Un dato oggettivo che dimostra come quell’intervento non fosse necessario né efficace.
È altrettanto evidente che se l’argine fosse stato abbattuto completamente, come ipotizzato, si sarebbero prodotti danni gravissimi a carico di cittadini e imprese, senza che ciò fosse servito a ridurre il rischio idraulico.
È inoltre necessario fare chiarezza sul percorso decisionale: in situazioni di emergenza le decisioni operative competono al Prefetto, non al Sindaco.
Eppure, in questa occasione, la scelta è stata assunta dal Sindaco.
Colpisce inoltre la palese incoerenza rispetto a quanto avvenuto nel 2024, quando, durante l’alluvione, alla richiesta di intervenire sugli argini per metterli in sicurezza venne risposto con un netto ‘no’ “.

Conti fa notare il tempo passato dalla prima alluvione: “Ancora più grave è che siano passati due anni e mezzo dall’alluvione e che gli interventi strutturali necessari non siano stati ancora realizzati. Il tempo trascorso rende questi ritardi ingiustificabili.
Da quanto accaduto emerge in modo chiaro un’incapacità tecnica, previsionale e gestionale, che coinvolge i due Comuni interessati e gli uffici regionali competenti.
Ancora una volta si sceglie la strada più semplice: danneggiare il cittadino e gli imprenditori, invece di prevenire, programmare e intervenire per tempo”.

Conti chiederà un chiarimento nelle sedi istituzionali: “Come gruppo politico faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità affinché vengano accertate fino in fondo le responsabilità, a tutti i livelli.
Per questo motivo nei prossimi giorni depositeremo un’interrogazione per ottenere risposte chiare e puntuali su decisioni, competenze e responsabilità.
La sicurezza del territorio non può essere affidata all’improvvisazione né rincorsa solo quando l’acqua arriva alle case. Servono programmazione, trasparenza e assunzione di responsabilità”.