Se le immagini di morte e distruzione che arrivano da Gaza fossero quelle del terremoto che ha colpito la Turchia, avrebbero fatto in un attimo il giro del mondo, destando dovunque compassione e solidarietà. Se quelle stesse immagini testimoniassero le ferite di guerra di qualche località dell’Ucraina, ogni giornale televisione e canale social le avrebbe già diffuse, colorandole di partecipato dolore per le vittime. Invece arrivano da Gaza, un posto nel mondo dove queste cose avvengono continuamente. Le immagini non girano. Le vittime non si vedono e di loro i media si disinteressano. Chi le colpisce non riceve condanne, né mediatiche, né politiche, né giuridiche.

Un anno fa lo stesso esercito israeliano che bombarda la Palestina ha ucciso una giornalista, Shireen Abu Akleh, sparando colpi a distanza abbastanza ravvicinata da poter riconoscere la scritta Press sul giubbotto antiproiettile e sul casco. È stata proprio quella scritta invece a condannarla a morte. Nessuno pagherà per questo. La sua morte, la morte di una giornalista palestinese con passaporto statunitense, una figura di primo piano nel mondo dei media internazionali, non poteva passare inosservata come succede continuamente per le morti degli altri palestinesi. Ma il suo ricordo è destinato comunque a venire cancellato, assieme a quello delle altre vittime palestinesi. Donne e uomini, di ogni età, vecchi e bambini inclusi.

Yawm al-Nakba, il Giorno della Catastrofe, è la denominazione con cui viene ricordata ogni anno, da 75 anni, la cacciata delle popolazioni che abitavano la Palestina da parte dello stesso esercito israeliano che oggi continua a sparare loro addosso. In un luogo dove non ci sono rifugi antiaerei a proteggere chi non può più nemmeno scappare.

Oggi pomeriggio, 13 maggio, dalle 17.30, a Ravenna, in via Cavour, davanti alla chiesa di San Domenico, le Donne in Nero torneranno a manifestare per la cessazione di queste morti. Così come in passato hanno fatto per la cessazione delle violenze in Ucraina, in Afghanistan e in tutte le parti del mondo dove la violenza continua ingiustamente a imperversare. Ravenna in Comune sostiene la causa per una pace giusta in Palestina ed invita a partecipare alla manifestazione di oggi. Nel nostro sito riportiamo per esteso il comunicato delle Donne in Nero.