Una giornata di festa, durante la quale è stato assegnato a tanti concittadini il riconoscimento ufficiale per il contributo che hanno dato a tutta la comunità grazie alle loro donazioni. Nel corso della Festa del Donatore, svoltasi domenica 26 settembre scorso al centro sociale il Borgo, sono state assegnate le Benemerenze 2020 ai donatori particolarmente attivi che hanno raggiunto un numero elevato di donazioni. Alla festa hanno partecipato, oltre al Presidente dell’AVIS Comunale di Faenza, Angelo Mazzotti, anche il Sindaco Massimo Isola.

Le Benemerenze: in 8 hanno superato le 100 donazioni

Nel corso della Festa del donatore sono stati assegnati i vari riconoscimenti sulla base del numero delle donazioni. La Benemerenza Oro con Rubino (75 donazioni) è andata a: Pierdino Arneodo, Redamo Assirelli, Marco Bonzola, Giovanbattista Barbieri, Daniele Baroncini, Fabrizio Bertoni, Andrea Bosi, Antonio Brunaccini, Carlo Catani, Paolo Ceroni,  Giovanni Compatangelo, Matteo Cornigli, Donato D’antonio, Massimo Emiliani, Mirco Fabbi,  Luca Ferroni, Fabiana Foschini, Marco Galassi, Igor Nikolaj Marchetti, Luca Menegolo,  Giovanna Pasi, Michele Pennacchio, Massimiliano Pradarelli, Gianfranco Rosetti, Ilenia Rossi, Sara Taroni, Stefano Timoncini, Christian Vignoli, Andrea Visani.

La Benemerenza Oro con Smeraldo (100 donazioni) è andata a: Imerio Badiali, Enzo Balducci, Maurizio Bernabè, Stefano Bassi, Dario Benedetti, Massimo Bragonzoni, Massimo Calderoni, Giorgio Carapia, Anna Casadio, Renzo Cavini,  Tiziano Costa, Claudio Ferniani, Doretta Ferretti, Roberta Lotti, Massimo Monaco,  Stefano Ortolani, Sonia Ricci, Mauro Samorì, Massimo Scalvi, Sauro Varoli, Giovanni Verità,  Gaetano Visani, Marino Zanchini.

La Benemerenza Oro con Diamante (oltre 100 donazioni) è andata a: Orazio Baldoni, Ezio Berzanti, Franco Berti, Loredana Cappelli, Germano Fabbri, Valeriano Montuschi, Rodolfo Rava, Mario Ricciardelli.

Il presidente Mazzotti: “Ora fondamentale intercettare nuovi donatori”

“Ci sembrava giusto, pur nelle difficoltà del momento storico che viviamo – ha detto il presidente Mazzotti – dedicare una giornata per ringraziare tutti i nostri donatori, che con il loro gesto ci aiutano a salvare vite” Lasciati alle spalle i mesi più difficili – giugno, luglio e agosto -, l’Avis Comunale di Faenza guarda ora al futuro con l’obiettivo di intercettare, il prima possibile, nuovi donatori. I mesi estivi, infatti, sono quelli tradizionalmente più complessi per quanto riguarda i numeri delle donazioni di sangue. “A giugno e luglio c’è stato un calo preoccupante – prosegue il presidente – mentre agosto, tutto sommato, ha tenuto con i numeri dello scorso anno. Speriamo di esserci lasciati alle spalle il periodo più difficile”.  Come emerso dal bilancio delle donazioni dei primi sei mesi dell’anno, il 2021 è caratterizzato finora dalla difficoltà di intercettare nuovi donatori, in particolare tra i giovani. “Il Covid-19 non ha aiuto. Con l’inizio dell’anno scolastico – spiega Mazzotti – il nostro obiettivo è quello di tornare nelle scuole, dopo un lungo periodo di assenza a causa della pandemia”. Essere presenti, con la propria voce, le proprie testimonianze e i propri dati, è fondamentale per sensibilizzare i giovani alla cultura dono e sull’importanza della donazione di sangue, che altrimenti rimane per gli studenti una realtà astratta lontana dalla quotidianità.  “Oltre alle scuole – prosegue Mazzotti – vogliamo tornare a essere pienamente presenti negli eventi della città, penso per esempio alle sagre e manifestazioni che sono tornate a svolgersi in questo periodo. La cultura del dono passa soprattutto attraverso l’informazione e il contatto diretto con i cittadini, per rispondere ai loro dubbi e per far conoscere loro la bellezza e l’importanza di questo mondo”.

Il sindaco Isola: “L’Avis è un punto di riferimento insostituibile per la nostra comunità”

“La Festa del Donatore rappresenta una giornata bella e significativa per tutta la nostra comunità – ha detto il sindaco Isola nel corso della premiazione – in cui diciamo grazie ai nostri concittadini che hanno fatto una scelta forte e non occasionale tramite la donazione di sangue. L’atto della donazione è un gesto straordinario: si dona senza avere nulla in cambio se non la possibilità di costruire una comunità più civile. L’Avis in questo è un punto di riferimento insostituibile del welfare di comunità”.