Ancarani (FI-P.RA) presenta un ordine del giorno per Biasimo ufficiale e richiesta danni all’Autorità Portuale, di seguito il testo

PREMESSO

“Il ponte mobile di Ravenna, inaugurato con ben due anni di ritardo, il 3 Luglio 2010 ha avuto una storia particolarmente travagliata. Esso rappresenta una fondamentale arteria strutturale per il traffico veicolare, sia a servizio del porto che dei lidi e sostituì un precedente ponte mobile, gestito da una società concessionaria, la SILM che si apriva lateralmente e prevedeva una sosta per il pagamento di un pedaggio ad ogni utente. Il ponte in argomento invece, con apertura basculante, non prevede pedaggio e ad oggi prevede il passaggio di circa 2000 veicoli al giorno;

RILEVATO CHE

Il ponte venne finanziato e appaltato per circa 10 milioni di euro dalla allora “Autorità Portuale di Ravenna”, oggi ridenominata “Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale”, e dopo una fase nella quale la gestione venne affidata alla società misto pubblico-privato Azimut, è ora gestito direttamente dall’Autorità.  L’infrastruttura si è rilevata ben presto gravemente deficitaria rispetto agli standard necessari per un’opera simile. Infatti per la sua apertura temporanea occorrono ore e non minuti e soprattutto nei primi anni dall’inaugurazione, spesso, allorquando era necessario far passare natanti sotto il ponte, si scopriva all’ultimo istante che non poteva essere aperto a causa delle più svariate motivazioni, dai topi alle falle idrauliche;

TENUTO CONTO CHE

Nella sua travagliata esistenza sono state in media una decina all’anno le giornate intere di chiusura al transito delle auto, per manutenzione o per la lentezza della sua apertura quando necessaria, con le conseguenti, tutt’altro che secondarie enormi ripercussioni negative sul traffico cittadino;

CONSIDERATO CHE

La più lunga delle sue chiusure al transito si è verificata per la durata di ben 30 giorni, dall’8 Maggio all’8 Giugno 2023 per lavori ai sotto servizi nonché per il totale rifacimento del manto stradale dello stesso con la conseguenza che il traffico dell’intera città è stato letteralmente paralizzato nelle ore di punta non già solo per un giorno, ma per un periodo ben più lungo;

EVIDENZIATO CHE

Clamorosamente, in data 10 Giugno 2023, dopo soli due giorni dalla fine della lunga chiusura al transito, si verificava un sinistro stradale proprio sul ponte. Detto sinistro stradale, avvenuto in un giorno di pioggia faceva emergere un’estrema scivolosità del nuovo manto stradale che comportava, da parte dell’Autorità di Sistema Portuale stessa una nuova chiusura al traffico del ponte stesso, chiusura che si protraeva fino ad una nuova riapertura il 13 Giugno 2023, giornata nella quale il ponte stesso veniva riaperto al traffico previa collocazione su di esso di due dissuasori di velocità, uno per senso di marcia. La collocazione di detti dissuasori, nonostante la riapertura al traffico, comportava una nuova paralisi del traffico in quanto i bruschi rallentamenti di autoveicoli e camion per superare senza conseguenze negative per le sospensioni i dossi stessi, determinavano lunghe code e tappi al traffico. Il 27 Giugno 2023, dopo due settimane di traffico rallentato, il ponte veniva nuovamente chiuso al traffico per ulteriori due ore per nuove verifiche cui seguiva l’annuncio, da parte di autorità di sistema portuale, di una nuova successiva chiusura, che si sarebbe verificata dal 3 al 6 Luglio 2023, al fine di rendere più “ruvido” il nuovo manto stradale, potendo poi rimuovere i dissuasori montati il 13 Giugno, e collocare dei “rilevatori di velocità” per far rispettare il limite di velocità di 30 Km/h, che in realtà esisteva sul ponte sin dalla sua inaugurazione.

DATO ATTO CHE:

I costi per i cittadini di Ravenna e per l’intera collettività sono stati ingenti nei 30 giorni di chiusura e nei successivi giorni di “stop & go” dovuti alle inefficienze nella manutenzione;

DATO ATTO ALTRE SI’:

che la manutenzione del ponte la cui stazione appaltante è la stessa Autorità di Sistema Portuale è stata sì affidata al consorzio Ceir di Ravenna (che ha indicato come esecutrici le ditte Dz Engineering, Acmar e Nordelettrica) con un appalto di quattro anni per circa 5 milioni di euro totali, e che la responsabilità in vigilando è completamente dell’Autorità stessa come si può rilevare anche dal link presente sul sito dell’ente stesso:

https://adsp-ravenna.portaleamministrazionetrasparente.it/index.php?id_oggetto=11&id_doc=735473

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

  • Ad esprimere pubblicamente, a nome dei cittadini di Ravenna, biasimo e sdegno nei confronti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centro Settentrionale, ed in particolare nei confronti del Presidente e del Segretario Generale della stessa;
  • A formulare, per il tramite dell’ufficio legale del Comune, formale richiesta di danni nei confronti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centro Settentrionale, destinando gli introiti che ne deriveranno alla diminuzione della pressione fiscale di potestà comunale sui ravennati.