Inizierà giovedì 4 aprile, alle 21.30, su Rai 3 “A raccontare comincia tu” il nuovo programma di Raffaella Carrà che ha avuto come protagonisti anche Ravenna e il maestro Riccardo Muti. Il format, inedito per la Carrà, versione italiana del format spagnolo Mi Casa Es La Tuya, diretto da Sergio Japino e coprodotto da Ballandi Arts, prevede l’ “intrusione” nella vita di alcuni personaggi famosi: sei appuntamenti in prima serata durante i quali si alterneranno Fiorello, Sophia Loren, Leonardo Bonucci, Paolo Sorrentino e Maria De Filippi e la loro quotidianità.

«Il direttore di rete, Stefano Coletta, mi proponeva tutti programmi in cui non si rideva mai, io invece sono seriamente allegra – racconta la conduttrice – questa volta mi ha convinta perché ha colpito la mia curiosità. È stata per me una prova molto dura perché sono interviste di un’ora e mezza: ne facevo anche a Carràmba, ma erano diverse, molto brevi. È stato molto emozionante, alla fine di ogni intervista avevo le gambe che mi tremavano per l’ansia».

«Di ognuno degli intervistati ho letto prima la storia, ho cercato di trovare delle similitudini per dire che anche io ho avuto lo stesso problema – prosegue – ad esempio il maestro Muti ha avuto una mamma molto severa come me». Le puntate hanno tutte sapori diversi, essendo molto diverse le personalità dei protagonisti: quella con Fiorello, la prima ad andare in onda, sarà ad esempio «scintillante, siamo entrati in una intimità che non avevamo mai toccato», con la Loren ha “battibeccato” a proposito delle lettere d’amore di Cary Grant («non ne ha voluto parlare, ma lo aveva scritto nel suo libro, mi sono sorbita 250 pagine della sua vita!»), Bonucci «con sua moglie mi ha fatto entrare piano piano in momenti duri che hanno attraversato con il figlio», mentre Sorrentino «l’ho sgridato perché ha usato la mia canzone “A far l’amore comincia tu”, nel remix di Bob Sinclar, in una scena in cui tutti si drogavano» (nel film La grande bellezza). Ancora da registrare, invece, la puntata con Maria De Filippi. L’incontro più emozionante, quello con il maestro Muti. «Per me la musica classica è il top – spiega – avrei dovuto incontrarlo prima dell’inizio del programma, sarei stata meno emozionata e più allegra. Solo a telecamere spente ho conosciuto la moglie, che ha i capelli blu e ha raccontato di amare i rappers perché i loro testi sono poesie: sarebbe stato bello parlare anche di questo». E se Mina non l’ha nemmeno presa in considerazione («avrebbe sicuramente detto no»), Roberto Benigni è l’unico ad essersi rifiutato: «Peccato, mi sarei divertita. Ma se gli piace, magari lo faremo per la seconda serie».