Per la prima volta in scena direttamente la voce di questa irripetibile opera prima, il libro più atroce e più bello del ventesimo secolo: quella voce – con i suoi molti registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero – senza alcuna altra mediazione. Una voce che nella sua nudità sa restituire la babele del campo, i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte. La voce di Primo Levi è la voce che più di ogni altra ha saputo far parlare Auschwitz: quella che da oltre settant’anni, con Se questo è un uomo, racconta ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista. È una voce dal timbro inconfondibile, mite e salda: «considerate che questo è stato».
Nel pomeriggio di sabato 5 febbraio, alle 18, Valter Malosti incontrerà il pubblico alla Sala Corelli dell’Alighieri in dialogo con Massimo Raffaeli (docente, filologo e critico letterario).
Lo spettacolo è inserito nel progetto Teatro No Limits e per la replica del 6 febbraio sarà audio-descritto per non vedenti e ipovedenti.

Valter Malosti (direttore di ERT-Emilia Romagna Teatro) firma la regia e l’interpretazione di Se questo è un uomo portando per la prima volta in scena direttamente la voce di questa irripetibile opera prima. Un’opera acustica, dunque, ma anche un’installazione d’arte e visiva, e non una classica messa in scena teatrale. «Volevo creare un’opera che fosse scabra e potente – spiega Malosti –, come se quelle parole apparissero scolpite nella pietra, spesso ho pensato al teatro antico mentre leggevo e rileggevo il testo. Da qui l’idea dei cori tratta dall’opera poetica di Levi detti o cantati, e l’idea di utilizzo dello spazio».
Quella voce è centrale nella rappresentazione dall’inizio alla fine, senza però mai imporsi a coloro cui è destinata. Allude al contesto aprendo dei varchi alle sofferenze e agli orrori vissuti dai deportati, da tutti i deportati, sofferenze e orrori evocati dalle risonanze acustiche, dalle intonazioni del coro e dai lampi che invadono la scena. Si chiude su se stessa nei momenti di stupore e di riflessione, accompagnandosi ai silenzi, ai toni accorati e ai giochi di luce e di ombra.
Se questo è un uomo ha debuttato nel 2019 – nel centenario della nascita di Primo Levi – e vede assieme per la prima volta in una coproduzione TPE-Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e Teatro di Roma-Teatro Nazionale, con la consulenza del Centro Internazionale di Studi Primo Levi e la collaborazione del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, del Polo del ‘900 e di Giulio Einaudi editore.
La condensazione scenica del testo è stata curata da Domenico Scarpa (consulente del Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino) e dallo stesso Malosti. La voce è quella del testimone-protagonista, ma i suoi registri sono molti. La voce di Se questo è un uomo contiene in realtà una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi e di pensiero. Questi registri, questi fotogrammi del pensiero nel suo divenire sono la vera azione del testo. Riflessioni, guizzi, rilanci filosofici e psicologici, flash-back e flash-forward, “a parte” cognitivi.
La scena è di Margherita Palli, che ha immaginato un cortocircuito visivo tra la memoria del lager e le «nostre tiepide case». In scena con Malosti i performer Antonio Bertusi e Camilla Sandri. Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, è fondamentale in questa riscrittura scenica, Se questo è un uomo è infatti un’opera acustica. A fare da contrappunto di pura e perfetta forma i tre madrigali originali creati da Carlo Boccadoro a partire dalle poesie che Levi scrive nel 1945-46, immediatamente dopo il ritorno dal campo di annientamento.
«Non era facile essere fedeli allo spirito e alle intenzioni di un testimone come Primo Levi – dice Fabio Levi, direttore del Centro Internazionale di Studi Primo Levi – che ha sempre temuto più di ogni altra cosa di non essere creduto e capito, e ha cercato con tutte le sue forze il dialogo con i propri interlocutori. Una sfida questa che pochi avrebbero saputo reggere. La fedeltà doveva farsi risposta sincera alla fiducia accordata dall’autore ai suoi lettori e quindi anche al suo omologo regista e attore di teatro. Doveva saper trasmettere oltre il tempo una realtà che non può essere dimenticata, e gli interrogativi che quel mondo estremo si porta dietro. Di questo Valter Malosti sembra ai miei occhi essersi mostrato capace. Ma sarà ogni singolo spettatore a dare in cuor suo la propria risposta».

Valter Malosti
Regista, attore e artista visivo, Valter Malosti dal 2018 al maggio 2021 ha diretto la Fondazione Teatro Piemonte Europa di Torino, e ora è direttore di ERT – Emilia Romagna Teatro. In precedenza è stato anima e direttore artistico della compagnia Teatro di Dioniso e ha diretto la Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino dal 2010 al 2017. Nel 2017 ha ricevuto il premio internazionale Flaiano per la regia di Venere in pelliccia di David Ives. I suoi spettacoli hanno ottenuto numerosi altri premi dalla critica italiana e straniera. Ricordiamo, tra gli altri, il premio Ubu 2009 per la regia di Quattro Atti Profani di Antonio Tarantino e quello dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro sempre per Quattro Atti Profani e per Shakespeare / Venere e Adone. Nel 2004 Inverno di Jon Fosse ha ricevuto il premio Ubu per il miglior testo straniero messo in scena in Italia. Del 2004 è il premio Hystrio per la regia di Giulietta di Federico Fellini.

Se questo è un uomo dall’opera di Primo Levi (pubblicata da Giulio Einaudi editore)
Condensazione scenica a cura di Domenico Scarpa e Valter Malosti
Uno spettacolo di Valter Malosti
Scene Margherita Palli Luci Cesare Accetta Costumi Gianluca Sbicca Progetto sonoro Gup Alcaro Tre madrigali (dall’opera poetica di Primo Levi) Carlo Boccadoro Video Luca Brinchi, Daniele Spanò Cura del movimento Alessio Maria Romano Assistente alla regia e suggeritrice Noemi Grasso
In scena Valter Malosti
e Lucrezia Forni, Giacomo Zandonà
Produzione ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Progetto realizzato in collaborazione con Centro Internazionale di Studi Primo Levi, Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Primo Levi, Polo del ‘900 e Giulio Einaudi editore in occasione del 100° anniversario dalla nascita di Primo Levi (1919 – 1987)

Sabato 5 febbraio – Sala Corelli del Teatro Alighieri – Ore 18 – Ingresso libero
Valter Malosti incontra il pubblico ravennate in dialogo con Massimo Raffaeli (docente, filologo e critico letterario). L’incontro è realizzato in collaborazione con ERT-Emilia Romagna Teatro e Centro Primo Levi di Torino.

IN VIAGGIO VERSO IL TEATRO
Sono coinvolti i cittadini delle Circoscrizioni Nord e Sud del Comune di Ravenna e del Comune di Alfonsine che hanno l’opportunità di assistere agli spettacoli de La Stagione dei Teatri 2021/2022 usufruendo di un servizio di gratuito di navetta (l’autobus non ha costi supplementari oltre al prezzo dell’abbonamento). L’abbonamento comprende anche Se questo è un uomo per le serate di giovedì 3 (zona nord) e venerdì 4 febbraio (zona sud).
Abbonamento + navetta 146 € / under30 93 € / under20 54 €

BIGLIETTI
TEATRO ALIGHIERI
Platea e palco I, II e III ordine
intero 26 €, ridotto* 22 €, under30 18 €, under20 9 €
Galleria e palco IV ordine
intero 18 €, ridotto* 16 €, under30 11 €, under20 9 € Loggione
intero 7,50 €, under30 5,50 €

Il Teatro Alighieri è in via Mariani 2

Grazie al contributo di Fondazione Flaminia sono a disposizione biglietti gratuiti per gli studenti universitari iscritti al Polo di Ravenna. Info su fondazioneflaminia.it, ravennateatro.com e sui social network di Ravenna Teatro

A TEATRO IN SICUREZZA
Ogni attività verrà svolta nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di prevenzione e contenimento del Covid-19. Dal 6 agosto, in base all’art. 3 DL n.105 23/07/2021, per accedere ai luoghi di spettacolo è necessario, oltre all’obbligo di indossare la mascherina FFP2, avere il Green Pass rafforzato.

BIGLIETTERIE
Teatro Alighieri via Mariani 2 Ravenna tel. 0544 249244 tutti i feriali dalle 10.00 alle 13.00, giovedì anche dalle 16.00 alle 18.00 e da un’ora prima di ogni spettacolo Teatro Rasi e Almagià tel. 378 3046661, biglietteria@ravennateatro.com da un’ora prima di ogni spettacolo

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