In occasione della Festa della donna 2024, Pro Loco Russi APS, con il Patrocinio del Comune di Russi, in collaborazione con le associazioni Anpi, Linea Rosa, Centro Sociale Culturale Porta Nova, Ettore Masoni e con privati cittadini, propone una passeggiata per le vie della città alla scoperta delle donne illustri di Russi. Nel dettaglio:

– le Beate Margherita Molli (1442-1505) e Gentile Giusti (1471-1530) (presentazione a cura dell’Associazione Masoni)

– Giovanna Maccabelli (1736-1830), benefattrice che con la sua eredità permise l’istituzione del primo vero ospedale a Russi (presentazione a cura di Pro Loco)

– la staffetta partigiana Lea Bendandi (1922-2015) (presentazione a cura di ANPI)

– la cantante lirica Claudia Parada (1931-2016) (presentazione cura di Anna Tasselli)

L’iniziativa, in programma domenica 10 marzo, permetterà di conoscere chi erano queste donne e come hanno vissuto nel loro tempo: partendo alle ore 16.30 dal piazzale dell’ex Ospedale, in largo Dante Marcucci, l’itinerario toccherà l’ex Chiesa in Albis, il sepolcro delle Beate, la casa Orioli di via D’Azeglio, Piazza Baccarini, il Teatro Comunale.

L’Ospedale è strettamente legato a Giovanna Maccabelli e alla sua famiglia, grazie ai quali Russi riuscì ad avere un luogo di accoglienza per malati e bisognosi. Prima di tale data esisteva infatti solo un piccolo «spedale» gestito dalla Confraterita di Santa Maria in Albis o dei «battuti bianchi». Nell’atrio dell’ex Ospedale vi sono lapidi che ricordano il lascito di don Francesco Maccabelli, fratello di Giovanna. Una lapide all’interno della chiesa in Albis invece ricorda l’opera di Giovanna, mentre all’esterno della chiesa, il suo volto domina il portone di ingresso.

Le Beate, presenti a Russi nei secoli XV e XVI, sono ricordate nel piazzale dell’ex Ospedale e sono sepolte nell’urna all’interno della Chiesa arcipretale. In via d’Azeglio, invece, una lapide ricorda Casa Orioli, ove dimorava la madre di Gentile Giusti.

Lea Bendandi, donna del XX secolo, è legata alle vicende della Seconda guerra mondiale: operò come staffetta supportando i partigiani con viveri, rifornimenti e notizie. Viene presentata presso le lapidi dei Caduti, in Piazza Baccarini, perché qui è documentato il sacrificio di tanta gente durante il passaggio del fronte.

Ultima tappa il Teatro comunale, dove la soprano Claudia (Olinfa) Parada era di casa. Cilena, figlia di un diplomatico, si fece notare sempre più nel mondo dell’opera lirica e venne in Italia. Nel 1954 fece il suo debutto a Russi, nel 1961 sposò il russiano Ettore Fabbri e nel 1959, dopo la splendida esecuzione nell’opera «Un ballo in maschera», le è stata dedicata una lapide, posta ancor oggi nell’atrio del Teatro. Nel 1972 il Comune di Russi le ha conferito la cittadinanza onoraria.