“In cinquant’anni di amministrazione in mano alla sinistra, non si ricorda un intervento significativo sul versante dei collegamenti viari e ferroviari” afferma Gianfranco Spadoni candidato al Consiglio comunale con Lista per Ravenna.

“Questi ultimi, ad esempio,  sono assolutamente inadeguati per la limitata frequenza dei collegamenti e per la qualità dei convogli, molti dei quali sono ancora da dopoguerra. Basta chiedere ai “pendolari” come sono i percorsi su queste tratte, per avere una fotografia della scarsa efficienza caratterizzata da inconvenienti di vario genere” prosegue Spadoni.

“Solo nel periodo estivo il turismo e il settore della cultura possono contare sul collegamento che da Milano passa da Bologna per poi snodarsi verso Ravenna e Rimini, ma la grande velocità si limita ad una sola Freccia Bianca Ravenna Roma. Per non parlare, poi,  delle tratte dirette al nord, Ferrara, Venezia, Padova: un vero disastro. Pochi convogli, necessità di dovere ricorrere a frequenti cambi e tempi di percorrenza biblici” continua Spadoni.

“Non va certo meglio per  gli assi stradali,  sottodimensionati per sopportare l’intenso traffico, ma anche per strade strategiche come l’  E 45  letteralmente disastrata, per non  parlare, poi,  della Romea in costanti condizioni di pericolo. E l’elenco continua con l’Adriatica nel tratto di Ravenna, molto stretta e costantemente percorsa da camion,  giunta ormai da tempo al collasso. Inoltre si sono sprecate  numerose e a volte bizzarre ipotesi per la Ravegnana sulla quale sono sempre mancati, tuttavia,  soluzioni alternative e studi di fattibilità per soluzioni migliorative o alternative” afferma Gianfranco Spadoni.

“Si pensi, al riguardo,  che potremmo sfruttare la risorsa dell’aeroporto “Ridolfi” di Forlì sul piano turistico e culturale, ma per raggiungere Ravenna i tempi di percorrenza sono quasi uguali a quelli impiegati nella tratta  aerea Forlì – Bari, ossia un’ora e 15 minuti di volo!” continua Spadoni.

“Il ruolo forte del turismo, della cultura e dell’ambiente, sono settori ormai compromessi seriamente da un sistema di collegamenti del tutto fuori dal tempo.  Da cinquant’anni la politica ravennate non è stata in grado di fare leva sulle Ferrovie, sulla Regione, su Anas e sullo Stato per individuare percorsi comuni di sviluppo del territorio. Occorre rialzare il capo evitando la consueta demagogia e autoreferenzialità da parte degli enti locali fortemente corresponsabili di questa triste situazione” conclude Gianfranco Spadoni.