Anche nel secondo trimestre del 2021, i risultati della rilevazione sulla congiuntura dell’industria manifatturiera, condotta trimestralmente dal sistema delle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna, su un campione statistico rappresentativo dell’universo delle imprese provinciali del settore e fino a 500 addetti, mettono in evidenza che tutti i principali indicatori dell’industria in senso stretto della provincia di Ravenna hanno evidenziato ancora segno positivo, rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente, migliorando i risultati favorevoli del trimestre di apertura dell’anno e raggiungendo incrementi massimi storici. La capacità organizzativa delle imprese ed il progressivo recedere della pandemia hanno reso possibile una decisa accelerazione della ripresa avviata lo scorso trimestre, tanto da permettere di realizzare un notevole incremento negli indicatori analizzati per l’industria manifatturiera.

I risultati tendenziali del trimestre in esame risentono però del confronto con il corrispondente trimestre del 2020, che aveva fatto registrare forti ed accentuate contrazioni con l’acuirsi della crisi sanitaria e le conseguenti sospensioni delle attività, condizionando ampiamente la lettura dei dati.

Nel dettaglio dell’analisi tendenziale, nel trimestre aprile-giugno 2021, la produzione industriale ravennate accelera la crescita con un ulteriore +19,5%, in termini di variazione percentuale, a confronto della caduta pari a -7,5% registrata invece nel secondo trimestre del 2020. Non solo: il risultato è anche migliore di quello pre-pandemia, ovvero di quello ottenuto nell’analogo trimestre del 2019 (-0,4%) e va meglio anche rispetto al secondo trimestre del 2018, in cui per la produzione si era raggiunto un incremento tendenziale pari a +2,1% (rispetto al corrispondente trimestre dell’anno prima).

Segnali positivi anche per l’artigianato ravennate, maggiormente rivolto ad un mercato interno rispetto all’industria, per il quale si inverte la tendenza con un aumento produttivo che arriva al +8,2%, settore particolarmente segnato dall’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento del virus durante l’anno precedente.

Anche a livello regionale risulta molto positiva la performance della produzione del complesso del manifatturiero, facendo registrare mediamente un incremento pari a +20,1%.

Il tasso di utilizzo degli impianti conferma il proseguimento dell’attività delle imprese ravennati, raggiungendo quasi l’82%, un dato certamente superiore rispetto al 70,1% riferito allo stesso trimestre dell’anno precedente, ma anche al valore raggiunto nel secondo trimestre dell’anno pre-Covid (76,2%).

In provincia di Ravenna, anche il fatturato dell’industria manifatturiera registra un rimbalzo tendenziale (+17,8%), trainato in particolare dal mercato estero che sostiene le vendite con un ottimo +26,5%.

Sul versante della domanda, elemento degno di particolare nota è costituito dal dato relativo agli ordini: questo indicatore ottimizza il dato trimestrale in campo positivo, con un balzo in crescita per il portafoglio d’ordini complessivo pari a +22,6%. In ottica tendenziale, è da evidenziare quindi la crescita degli ordini, con una performance molto migliore rispetto pure ai livelli pre-Covid; inoltre, volano le richieste pervenute dal mercato estero, mettendo a segno un +27,8%, rispetto all’analogo trimestre del 2020.

Numeri che lasciano ipotizzare il perdurare di condizioni di ripresa e che sottolineano, ancora una volta, come la presenza sui mercati esteri abbia aiutato a sostenere e a far ripartire la nostra industria: segnali che continuano a proiettare luce sulle prospettive dell’attività industriale provinciale, una volta che si consolidi definitivamente la ripresa dell’attività nei maggiori paesi dell’Unione Europea ed anche nel Resto del mondo, in particolare delle Economie avanzate.

Nonostante la residua pressione della pandemia, la tendenza positiva per l’industria manifatturiera ravennate si è dunque decisamente rafforzata, facendo leva su un’indubbia capacità organizzativa e di ripresa delle imprese e su un pronto rimbalzo dell’attività. Il permanere in zona bianca, l’allentamento progressivo dei provvedimenti restrittivi e l’avvio della stagione estiva e turistica, abbinati all’avanzamento della campagna vaccinale, aprono nuovi scenari; ma allo stesso tempo, molti sono ancora gli ostacoli da superare e le problematiche da risolvere. Vista l’eccezionalità e la drammaticità degli impatti causati dell’emergenza, la resilienza delle nostre imprese continuerà ad essere messa a dura prova ancora a lungo, nonostante i risultati dell’indagine hanno portato a sottolineare come il tessuto imprenditoriale manifatturiero ravennate abbia dimostrato un buon grado di reattività positiva.

Infine, il periodo di produzione assicurata dagli ordini, a fine giugno, si assesta a 8,2 settimane, probabilmente a causa della difficoltà di approvvigionamento di materie prime e della componentistica, derivata sia dalla ripresa dell’attività economica quasi mondiale e quindi dalla maggior richiesta, sia dal conseguente rincaro dei prezzi, nell’ambito del trend mondiale di incremento delle quotazioni, problemi di pesante impatto su cui da tempo le imprese hanno lanciato già l’allarme, a cui si accompagna quello della crescita dei costi riferiti alle utenze (energia elettrica, gas, ecc…).

Per quanto riguarda l’andamento nel breve periodo, nel secondo trimestre del 2021, i principali indicatori congiunturali della provincia di Ravenna, espressi in forma di giudizio, sono tutti positivi: segnalano infatti il prevalere di imprese interessate da variazioni al rialzo, rispetto al trimestre precedente, per produzione, fatturato e per gli ordini. I saldi sono tutti con segno più ed anche per il complesso degli ordinativi si registra il ritorno in ambito positivo e con una buona intensità. Oltre al riscontro positivo, si segnala anche un miglioramento: si abbassa la quota di imprese che ha rilevato diminuzioni nell’attività. Per la produzione, inoltre, il saldo positivo balza fra i livelli massimi dall’avvio della rilevazione. Solo per il fatturato, la ricomposizione tra gli aumenti ed i cali, è a favore di quelle che hanno manifestato una sostanziale stabilità.

A fine giugno 2021, infine, le settimane di produzione assicurata, pari a 8,2, si assestano al dato del marzo scorso (erano 8,3); il grado di utilizzo degli impianti invece risulta in aumento, rispetto al trimestre precedente, e la percentuale arriva quasi a quota 82% (era 77,2%).

Per quanto riguarda le previsioni per il breve periodo, le aspettative degli imprenditori mostrano un cauto ottimismo: l’esperienza dello scorso anno, che ha visto un deciso miglioramento della crisi sanitaria nel periodo estivo, unita al progresso della campagna vaccinale, incidono favorevolmente sulla fiducia degli imprenditori. Le prospettive dei nostri imprenditori dell’industria manifatturiera esprimono quindi l’aspettativa di tendenze in positivo per i prossimi mesi, con saldi per i giudizi che si confermano con segno più per tutte le variabili analizzate, anche se risultano in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione. Inoltre, per quasi tutti gli indicatori la maggior parte delle imprese ritiene che le condizioni rimarranno invariate e non si aspetta modifiche significative e quindi i livelli di produzione, fatturato ed ordinativi complessivi rimarranno stabili, rispetto al trimestre in esame. Solo per gli ordini provenienti dal mercato estero, le imprese ottimiste superano sia le imprese che prevedono stabilità che quelle pessimiste che si aspettano una tendenza al calo.

Segnali di fiducia anche per le prospettive degli artigiani dell’industria manifatturiera ravennate, per i quali i saldi previsionali per il prossimo trimestre sono tutti positivi per le variabili analizzate e la quota di imprese artigiane che prevede aumenti per produzione, fatturato ed ordini supera con un buon margine quella degli artigiani pessimisti.

Dall’analisi del Registro delle Imprese, emerge che a fine giugno 2021 le ditte industriali attive della nostra provincia sono risultate 2.769 (pari all’8,1% del totale delle imprese attive della provincia) ed evidenziano, rispetto alla stessa data dell’anno precedente, una lieve flessione (saldo -5 e variazione percentuale pari a -0,2%); analoga variazione percentuale negativa si riscontra per il complesso delle imprese ravennati.

Per le imprese del manifatturiero, se il confronto viene effettuato con il secondo trimestre dell’anno pre- Covid, ritroviamo una flessione con una velocità relativa pari a -1,7% e saldo negativo corrispondente a 48 imprese in meno.

In crescita solo quattro settori e precisamente quello della installazione e manutenzione, che continua a far registrare una variazione positiva, guadagnando 19 unità in più, pari a +6,9% in termini relativi, a cui seguono il settore delle macchine e dei mezzi di trasporto (+12 imprese e +4,5% come velocità relativa), le altre industrie (+2 e +1,2%) e quello dei minerali non metalliferi (+1 e +0,7%).

Per le forme giuridiche, continua il trend in ascesa delle società di capitale (saldo pari a +15 unità e variazione percentuale +1,5%) e, dopo svariato tempo, anche le imprese individuali industriali mettono a segno una crescita tendenziale (con 6 unità in più e velocità relativa pari a +0,5%), segno positivo già evidenziato nel trimestre d’apertura d’anno.

E’ disponibile sul sito della Camera di commercio, il report completo con dati ed analisi: www.ra.camcom.gov.it