“Mercoledì scorso, 25 ottobre, la giunta lughese ha incontrato i cittadini per affrontare il tema della messa in sicurezza del territorio dopo l’alluvione del maggio 2023. È la prima volta da quegli eventi che si è incontrato in pubblico i cittadini, si è scelto San Lorenzo nella speranza di avere un pubblico amico, il pd ha un nucleo forte nella frazione e il quasi anonimato nell’informare le persone hanno garantito una serata tranquilla al sindaco Ranalli e alla sua giunta.

Noi abbiamo delle domande che ci poniamo da tempo e chi ci segue sui nostri canali sa che la questione ambientale è al centro della nostra politica e da maggio 2023 seguiamo sul territorio la questione dell’alluvione. Durante la serata è stato detto che: per stabilizzare gli argini ci vorranno anni; per ora si sta cercando di riportare il territorio alla situazione pre-alluvione; per mettere in sicurezza il territorio ci vorranno anni per le opere; inizieranno le manutenzioni dei corsi d’acqua.

Quello che però le amministrazioni della provincia di Ravenna e quindi anche quella di Lugo non dicono è: PERCHÉ NON È STATO FATTO NULLA FINO AD ORA? Abbiamo partecipato a dibattiti pubblici ovunque in provincia, ma questo tema non viene mai toccato, COME MAI NON SI È PROVVEDUTO PRIMA CON OPERE DI MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO? I fiumi queste amministrazioni non li hanno mai visti? COME MAI NON HANNO CHIESTO DI FARE LE MANUTENZIONI?

Queste domande ci chiediamo ormai da mesi e nessuna istituzione ci risponde, come nessuno ci ha risposto sulla questione dei soccorsi che sono stati sotto dimensionati o assenti per gran parte della popolazione colpita. Si potrebbe pensare che l’alluvione fosse impensabile per il nostro territorio, ma a parte la memoria popolare sull’alluvione del 1959 di Conselice e zone limitrofe, nel marzo 2023 è stato depositato il “Piano di emergenza e di Protezione Civile dei Comuni della Bassa Romagna” e così nelle varie aree della provincia. QUALCHE SINDACO O ASSESSORE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA LO HA LETTO?

Immaginiamo che un piano del genere non sia stato approvato a marzo 2023 piovendo dal cielo, qualcuno lo avrà compilato in collaborazione con i Comuni, nella fase di compilazione qualcuno avrà notato la mappa che alleghiamo (1.5A3 Mappa del rischio Alluvioni – Bacini Principali (Fiumi)), dove a rischio elevato indicato con il rosso, ed elevatissimo con il viola sono state indicate le zone di Lugo, Sant’Agata e Conselice che poi hanno avuto problemi.

Quindi si sapeva che il nostro territorio era fragile, il tempo per iniziare a fare qualcosa probabilmente non sarebbe bastato, ma perché DALL’APPROVAZIONE DEL PIANO DI EMERGENZA NON È DIVENTATO PRIORITTARIO PER I SINDACI LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO? Il problema ci pare ovvio che sia stato sottovalutato e dubitiamo che qualcuno abbia letto i piani di emergenza, il livello ormai della classe dirigente locale è pessimo.

Alla luce di ciò che è successo, nessuna amministrazione della Bassa Romagna e della Provincia di Ravenna è in grado di immaginare come muoversi per un futuro diverso dei nostri territori, serve un cambio radicale delle priorità, ma gli attuali amministratori pubblici sono troppo intrisi in un sintema che deve garantire affari per le lobby private e infatti si continua a cementificare.

Almeno le dimissioni o una seria riflessione su di chi dirige in Regione e nell’ente Bacino ci sembrano dovute per la pessima manutenzione di fiumi, una riflessione sulla Protezione Civile ci sembra necessaria, e forse qualche sindaco dovrebbe almeno fare delle scuse pubbliche.

PS:Chiediamo ancora una volta che con urgenza venga pulito il Ponte della Pungela di Villa San Martino, tronchi e legni vari fanno ormai da diga, con le piogge potrebbe degenerare. Per i cantieri di San Lorenzo la situazione è paradossale, ora i materiali dei cantieri ostruiscono i canali di scolo dell’acqua, con la pioggia giusta i residenti, già martoriati dalla Giunta, rischierebbero di trovarsi di nuovo l’acqua in casa, continuiamo a chiedere il ripristino di un collegamento stradale per aiutare il ristorante e i residenti.”

Rifondazione Comunista Villa San Martino