Più prevenzione e più contrasto al bullismo e al cyberbullismo, sollecitando il governo e i Ministeri competenti a dare piena attuazione alla legge nazionale in materia.

Disco verde della commissione Cultura a una risoluzione del Partito democratico che ricorda come “secondo i dati del monitoraggio dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo nelle scuole italiane (765 scuole statali secondarie di secondo grado) a cura della Piattaforma ELISA per l’anno scolastico 2020/21, il 22,3% degli studenti e delle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado è stato vittima di bullismo da parte dei pari (19,4% in modo occasionale e 2,9% in modo sistematico); il 18,2% ha preso parte attivamente a episodi di bullismo verso un compagno o una compagna (16,6% in modo occasionale e 1,6% in modo sistematico); l’8,4% ha subito episodi di cyberbullismo (7,4% in modo occasionale e 1% in modo sistematico); il 7% ha preso parte attivamente a episodi di cyberbullismo (6,1% in modo occasionale e 0,9% in modo sistematico)”.

Da qui la richiesta di intensificare l’attività su un tema di grande importanza chiedendo una grande attenzione all’uso consapevole di Internet.

“Troviamo strano che il Pd parli di queste cose a poche settimane dalla bocciatura da parte della maggioranza di un progetto di legge della Lega proprio su questi temi, che prevedeva anche lo stanziamento di risorse economiche. Oggi il Pd presenta una risoluzione che è il classico specchietto per le allodole, dato che non si indica con quali soldi e attraverso quali azioni si intenda intervenire. Inoltre, l’atto d’indirizzo è infarcito di politichese, linguaggio che non ha più alcuno charme verso: questa risoluzione non serve a nulla”, spiega la Lega.

Parere favorevole è invece stato espresso da ER Coraggiosa per la quale “dobbiamo operare per ottenere dalla giunta le risorse economiche necessarie e l’intervento verso il governo. Ricordiamoci che i fenomeni di bullismo e di cyberbullismo non possono essere affrontati in maniera settoriale, a meno che non si voglia avere un approccio solo securitario”.