Il furto di due auto di interesse storico ha portato alla denuncia per ricettazione di due persone, un cinquantaquattrenne e un sessantottenne, entrambi dell’hinterland bolognese e alla scoperta di un’organizzazione molto più ampia legata alle vetture storiche.
L’operazione, che ha consentito di recuperare la refurtiva, due auto rubate in due momenti distinti, e allo stesso tempo di ritrovare altre quattro autovetture d’epoca e due biciclette di grande valore, tutto provento di reato, è iniziata dopo il primo furto di un’autovettura con valore storico, rubata nel parcheggio di un grande centro commerciale della città. Il veicolo, una Fiat 500 del 1970, era stato rubato mentre la proprietaria era all’interno del supermercato.

Dopo qualche giorno, dall’interno di una proprietà privata, nelle campagne faentine, era stato portato a termine il furto di un altro veicolo con elevato valore storico e commerciale, una grossa berlina tedesca Mercedes del 1980.

Raccolte le relative denunce, i Carabinieri di Faenza hanno avviato le indagini. In particolare, dall’attività di analisi dei dati e delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, private e pubbliche raccolte in città e dalla preziosa testimonianza di una persona che aveva assistito al furto dell’utilitaria italiana, sono emerse rilevanze che hanno portato ad attenzionare due persone domiciliate nel bolognese.
I militari dell’Arma sono così giunti ad individuare un garage al cui interno hanno trovato diversi mezzi provento di reato. Si tratta di due Fiat 500, una Fiat Topolino, una Fiat 600 oltre alla 500 e la Mercedes sottratte a Faenza. Inoltre, sono state rinvenute due biciclette di valore, alle quali erano stati abrasi i codici di identificazione.

Per alcuni dei mezzi recuperati i militari dell’Arma della Compagnia manfreda sono ancora alla ricerca dei legittimi proprietari, poiché presentano i numeri di telaio abrasi e sono privi delle targhe originali di immatricolazione. I mezzi per i quali è stata accertata la proprietà verranno invece restituiti nei prossimi giorni.

Secondo quanto ricostruito, i mezzi rubati venivano smontati e rivenduti al mercato dei ricambi spesso introvabili per la rarità e la vetustà dei mezzi; in altri casi si ritiene che dalle auto rubate venivano abrasi i numeri di serie originali, sostituiti con quelli di mezzi non oggetto di furto ma in cattive condizioni.