“Una folta delegazione del gruppo ravennate di +Europa “per una società aperta” parteciperà domani, 1° luglio, al Pride di Bologna.

Più Europa chiede la piena uguaglianza formale e sostanziale davanti alla legge per le persone LGBTQIA+, con proposte volte al riconoscimento di diritti concreti che diventano poi “esigibili” da qualsiasi cittadino. Diritti civili e sociali che, quindi, valgono per tutti e rappresentano anche un impegno di responsabilità e “presa in carico” nei confronti delle comunità in cui si vive, ognuno con le proprie differenze.

L’impegno contro la violenza, l’omofobia e per norme reali che favoriscano l’uguaglianza – afferma Nevio Salimbeni portavoce di +Europa Ravenna – sono elementi culturali e giuridici necessari per eliminare forme insopportabili di ingiustizia, purtroppo in crescita nella nostra società, ma sono indispensabili anche per aumentare la libertà di ogni persona, la qualità della vita complessiva di una comunità, il suo spazio di futuro dinamico e aperto.

Saremo al Pride di Bologna con le nostre idee, per testimoniare questa necessità di giustizia e libertà di scelta, diritti e responsabilità sociali, nel momento in cui questo governo ha deciso di aprire una battaglia settaria, bigotta e medievale contro l’idea stessa di società aperta, dinamica e accogliente che immaginiamo per il futuro”.

Questa presenza non è una novità per il partito di Emma Bonino ma oggi assume un peso diverso perché il Governo Meloni ha inaugurato, con un linguaggio spesso apocalittico, una sorta di omofobia di Stato, che rischia di passare sopra alle famiglie – di qualunque genere e forma esse siano – ed ai diritti dei bambini; usando sovente una retorica violenta su temi complessi ma affrontabili con semplici regole, come hanno fatto tanti paesi al mondo, come quello della gestazione per altri.

Matrimonio egualitario, genitorialità, diritti delle persone trans e delle persone intersex, contrasto all’omolesbobitransfobia anche attraverso l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole, trascrizione all’anagrafe dei figli di coppie gay, possibilità di adottare e di accedere alle tecniche di riproduzione assistita, strumenti giuridici per riconoscere il ruolo di cura di persone legate ai nuclei familiari, autodeterminazione di genere per le persone trans e non binarie. Sono solo alcuni dei temi che sosteniamo e continueremo a sostenere in Parlamento e nel Paese.”