“Ieri a Roma si sono svolti due incontri importanti: il primo è il tavolo permanente per la gestione dell’emergenza coordinato dal Ministro Musumeci con le Province coinvolte e il Presidente Bonaccini, dove è emerso tutto ciò che fin dall’inizio sembrava evidente: le risorse economiche finora finanziate sono infinitamente insufficienti e servono a malapena a sostenere la gestione dell’emergenza e i primi 230 milioni messi a disposizione sono stati già spesi per i primi lavori su strade e argini.

Ci sono 9 miliardi da reperire di cui quasi 6 riguardano le sole province di Ravenna e Forlì-Cesena, le più colpite.

Il Commissario è figura strategica per avviare, contestualmente alle prime riparazioni, i lavori di ricostruzione che permettano al nostro territorio di tornare in piena sicurezza e alle sue imprese di tornare competitive e produrre lavoro e indotto, soprattutto sul settore agricolo che è quello più danneggiato e per il quale i soli ammortizzatori sociali non sono la risposta, perché le imprese romagnole vogliono ripartire e non tenere i lavoratori in cassa integrazione.

Rimangono scoperti anche gli indennizzi, su cui il Governo ha preso un impegno importante, ovvero arrivare al 100% dei rimborsi e questo è un impegno sul quale vigileremo e incalzeremo senza sosta.

Il secondo incontro è quello che si è svolto alla Camera per la conversione del DL Alluvione e come Partito Democratico abbiamo chiesto con forza l’audizione in primis dei territori colpiti.  Hanno partecipato 14 sindaci dei Comuni colpiti e Anci che coordina e raccoglie le loro istanze per migliorare questo decreto, sul quale spero che la maggioranza ascolti quanto evidenziato ieri in seduta.

Nello specifico sul decreto i temi posti sono quelli della flessibilità e il sostegno sulle risorse umane necessarie per gestire questa fase eliminando quindi il blocco dei concorsi e deroghe sul tetto del personale flessibile con una grande attenzione per i Comuni piccoli che hanno dovuto affrontare questa alluvione con poco personale e macchine amministrative sottodimensionate rispetto alle proporzioni del fenomeno da gestire.

Per ora le risposte ricevute dal Governo sono poche e confuse, sia sulle risorse ingenti da reperire sia sulla nomina del Commissario che tarda a venire insieme alla strategia complessiva di ricostruzione, che deve partire e dotare chi dovrà prendere le decisioni, di poteri speciali che tengano insieme i primi ripristini con uno studio serio e approfondito per la messa in sicurezza del territorio.

Tutta la Romagna chiede risposte e che si operi, subito, in sinergia con le Istituzioni e i territori che non possono farcela da soli e vogliono essere ascoltati, rispettati e non certo “redarguiti” o invitati, come ha fatto, in modo scomposto e inopportuno, il Viceministro Bignami ad “andare a lamentarsi alla Festa dell’Unitá di Crespellano”.

Serve quindi responsabilità, spirito di collaborazione tra Istituzioni e un lavoro serio che accompagni le popolazioni, le imprese, i territori che rischiano lo spopolamento fuori da questa emergenza, senza che nessuno sia lasciato solo”.