Quasi 9 miliardi di danni, e ne servono subito 1,8 per ripristinare le strade locali e gli argini dei fiumi e metterli in sicurezza per l’autunno. È questo il nodo centrale emerso durante l’incontro di giovedì fra il Governo, la Regione Emilia-Romagna e le province di Ravenna e Forlì-Cesena ad un mese dalla doppia alluvione di maggio.

Di fronte alla conta dei danni, oggi però, il Ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha dichiarato durante un’intervista a RaiNews24 che “Il governo non è un bancomat. Questa frase l’avrebbe dovuta dire anche qualcuno 10 anni fa se volevamo evitare la condizione in cui ci troviamo in Italia in tema di sicurezza del territorio. il tavolo è nato per essere un tavolo di coordinamento che significa confrontarsi sui criteri e sulle priorità. Invece qualcuno ha pensato che la riunione dovesse servire soltanto per portare l’elenco delle spese e riscuotere. Il principio non è questo“

Nell’elenco portato dai territori alluvionati figurano anche i danni a privati. Una prima stima parla di 2,1 miliardi: oltre 70.300 gli edifici certamente coinvolti dal maltempo. Le imprese potenzialmente danneggiate sono 14.200 per un totale di 1,2 miliardi di danni.

    Infine, il comparto agricolo: le aziende danneggiate sono 12mila per 1,1 miliardi. Il totale a fondo pagina è di 8,860 miliardi, a cui andranno aggiunti i danni alle auto e ai mezzi, il mancato fatturato e la ricostituzione delle scorte delle aziende, e la ricalibrazione delle opere infrastrutturali.