“Non possiamo certo catalogarla come una svista”, a sentenziare è il consigliere di gruppo misto Zini che continua “È inaccettabile e che per portare avanti una propaganda volta a dare un colore politico ad un bene universale come la pace si infrangano leggi e decreti, soprattutto vicino alla data del 2 giugno, festa della Repubblica.” Veniamo ai fatti, Zini infatti denuncia “Mi ha stranito quando sono entrato in consiglio comunale martedì scorso ed ho visto campeggiare la così detta bandiera della pace sul primo pennone del municipio, ho quindi fatto alcune ricerche ed ho avuto conferma che ci sono canoni ben precisi per esporre le bandiere presso le istituzioni; nelle leggi e nei decreti è infatti chiaramente espresso come nei municipi non possano essere esposte altro che le bandiere italiana, europea e quella dell’ente. Non sono ammesse in nessun modo bandiere di movimenti o partiti. In un chiarimento della Prefettura (di Pisa ndr) infatti è precisato come sia esclusa anche la bandiera della pace, bandiera che spesso viene usata come vessillo nei cortei di sinistra e di cui la sinistra si reputa unica detentrice, magari associandola poi all’effige del “Che”.  Zini continua “tale regola è una cosa nota – infatti a Lugo, ad esempio, le bandiere sono correttamente esposte – non è possibile che sia una svista, in quanto la Proni non è un Sindaco di primo pelo, e prima di questo doppio mandato lavorava in Provincia. Ammesso e non concesso che ne fosse all’oscuro, se è venuto a me il sospetto che qualcosa “stonava”, ancor più dovrebbe essere venuto a lei. Il sospetto è che approfittando di un centro storico svuotato e della disaffezione dei cittadini verso le istituzioni, il partito voglia fare invece propaganda subliminale continua.”
Zini si accoda a quanto detto da Zannoni (misto) nell’ultimo consiglio e conclude “Chiediamo al Sindaco di tornare, almeno nella forma, al rigore e all’essere – lo dice il nome – “Comune”. Chiediamo inoltre di concentrare i propri sforzi per ridare a Bagnacavallo il lustro che merita, a cominciare dall’essere primo promotore ed artefice di una soluzione che sblocchi i lavori alla caserma dei Carabinieri, da anni in trattative ed a rilanciare un centro storico ancora in apnea.”