Dichiarazione del segretario generale della Uil Emilia Romagna e Bologna, Giuliano Zignani, sulla sanità in Regione: 

«E’ avvilente e irrispettoso per i 70mila lavoratori del servizio sanitario regionale e per i cittadini leggere ogni mattina l’elenco di insulti (alcuni anche sessisti) e le recriminazioni che si stanno scagliando addosso i vertici della sanità in Emilia Romagna. Questo con il corollario dei peana dei partigiani dell’una o dell’altra sponda. La nostra sanità non ha bisogno certo di questo. Veniamo da ormai tre anni durissimi dove la pandemia ha, da un lato, acceso un faro (se mai vi fossero dubbi) sulle professionalità di altissimo livello che operano nei nostri ospedali o nelle strutture sanitarie. Dall’altra, ha però evidenziato le crepe di un sistema che va riformato con urgenza affinché la nostra sanità continui ad eccellere a livello nazionale e non solo. Non entriamo certo nel merito del dibattito (e qui uso un eufemismo) di cui le cronache stanno dando ampio resoconto, ma di certo siamo convinti che occorre cambiare per garantire il diritto alla salute ai cittadini e avere le migliori condizioni in cui far operare i lavoratori. Basta protagonismi di qualunque genere e scelte unilaterali: ci vogliono collegialità e confronto. Dai sindacati, il cui compito non è certo quello di fare ostruzionismo o difendere una rendita di posizione, ai vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere. Se si vuole avviare un confronto serio e costruttivo per il bene dalla nostra comunità, la Uil Emilia Romagna non si sottrarrà di certo»