Così mentre Bonaccini si vanta della “patriottica impresa” di avere approvato in quattro mesi ciò che di solito richiede dai cinque ai dieci anni, il gruppo apartitico Vivi Ravenna Verde ha depositato un esposto alla Corte dei Conti proprio sulla stessa “impresa” affinché sia verificata la regolarità della procedura che, grazie alla tanto decantata “sburocratizzazione”, ha portato all’approvazione di un progetto di migliaia e migliaia di pagine e che ha visto coinvolte decine di enti tra privati e pubblici, contenente ancora gli stessi errori tecnici che l’Ing. Merendi segnala fin da agosto 2022. 

E dire che proprio Bonaccini -e insieme a lui De Pascale per il quale ha avuto parole di grande ammirazione- erano stati i primi a essere interpellati affinché chiarissero ciò che stava accadendo, e cioè che il proponente (SNAM) stava replicando alle osservazioni ammettendo la presenza di errori e fornendo le informazioni esatte (nessuno dubitava, né dubita, che sappia come si deve fare!) MA SENZA CORREGGERE GLI ERRORI STESSI. 

Così la corsa trafelata a occhi chiusi (perché, sono parole di De Pascale, “nutro fiducia cieca nei confronti ecc.”) si è conclusa con la firma di un decreto condizionato ad un nulla-osta subordinato alla condizione che tutte le opere siano conformi al contenuto di un documento che contiene tutti gli errori tecnici segnalati e non corretti. In breve: impossibile da realizzare come scritto! 

Ma, come recita un altro detto popolare, “carta canta”, e se nessuno interverrà si sarà creato un pericoloso precedente che impedirà di sapere -in un esame, in un concorso, in un processo- cosa dovrà essere giusto e cosa, invece, potrà essere sbagliato, o di sapere se un ponte sarà crollato per effettiva fatalità o perché qualcuno non ha voluto vedere gli errori. 

L’esposto alla Corte dei Conti è stato preceduto da analogo scritto inviato all’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione che vigila su contratti pubblici, trasparenza e conflitto di interessi), alla Procura della Repubblica e sarà seguito dalla petizione rivolta al Sindaco di Ravenna De Pascale perché si attivi affinché la questione degli errori sia definitivamente chiarita. 

Aggiunge Vivi Ravenna Verde che, trattandosi di un impianto ad elevatissimo Rischio di Incidente Rilevante, sarebbe interesse di tutti dissipare anche il benché minimo dubbio sulla qualità del progetto e sulla diligenza posta nell’elaborarlo ed esaminarlo prima dell’approvazione, a prescindere dall’essere favorevoli o contrari alla tecnologia del GNL. 

Infine, una considerazione su chi insiste nel ribattere che i rigassificatori servono e non sono pericolosi: non si sta parlando, in questo caso, dei rigassificatori in senso stretto, ma della procedura con la quale sono stati approvati. Nessuna macchina è pericolosa di per sé, ma lo diventa quando chi la progetta e la conduce non adotta la necessaria diligenza: che ci siano errori nel progetto non depone a favore della diligenza di chi li ha redatti, controllati, esaminati e approvati. Poi, se le autorità preposte a giudicare riterranno che tutto sia stato regolare, se ne prenderà atto.”