Il 23 febbraio in commissione 3 CAT è stata discussa la petizione contro il consumo del suolo e contro la lottizzazione Agraria presentata dal Gruppo apartitico Vivi Ravenna Verde che ha raccolto 1.096 firme.
Dalla discussione è emerso come il Comune non abbia alcuna intenzione di intervenire sulle lottizzazioni già approvate, perché questo comporterebbe notevoli costi economici.
Si scambia la necessità di servizi con il bisogno di case e cemento, nonostante il calo demografico della popolazione -2,18% nel 2020 e le numerose case invendute circa 7.500, quando ad es. nel sottopassaggio di Via Sant’Alberto solo dopo molti mesi è stato sostituito proprio il giorno successivo alla discussione lo specchio rotto e non sono state ancora installate le telecamere.
Si è parlato di cintura verde che ad oggi dopo 20 anni realizzata solo per circa il 50%. Alberi (arbusti) piantati in ritardo di 20 anni che se non si seccheranno per la siccità, impiegheranno anni per crescere, mentre il supermercato nella zona Agraria è stato costruito in 1 mese.
Si è fatto riferimento alla piscina prevista nel quartiere San Giuseppe tacendo che si tratta di una piscina di 23 o 25 mt (non abbiamo capito) a poca distanza da quella già esistente che si poteva riqualificare e magari si sarebbe potuto realizzare una vasca da 50 mt di cui la città ha necessità.
La nostra amministrazione presta il fianco alla speculazione edilizia che ha portato Ravenna ad una cementificazione del 10,58% nel 2020: 1° in regione e 3° in Italia. A Ravenna quindi crescono gli oneri di gestione e diminuiscono i contribuenti. Ravenna con 653,82 kmq di superficie è la 2° città più estesa dopo Roma, pur avendo una popolazione 18 volte inferiore (Ravenna 159.000 abitanti – Roma 2.873.000).
L’amministrazione è parsa concentrata solo sull’aspetto economico e all’oscuro del fatto che Ravenna è fra le 100 città più inquinate d’Europa e fra le prime 100 nella classifica europea per morti da polveri sottili.
È stato riferito che il nuovo PUG pone come obiettivo il consumo del suolo allo 0% e che dei 28 progetti approvati, ne sarebbero stati avviati “solo” 14, ma basta fare un giro per Ravenna, forese e Lidi, per notare come sia un cantiere a cielo aperto dove cemento, case, supermercati e centri commerciali spuntano, incuranti di inquinamento, subsidenza ed erosione costiera.
È stato anche chiesto di migliorare qualitativamente il progetto di lottizzazione ampliando gli spazi verdi e riducendo il cemento. Si auspica che sia l’attuale congiuntura economica a portare ad una riduzione di questa enorme lottizzazione ormai obsoleta.
Vigileremo affinché il consumo del suolo sia in effetti allo 0%. A Ravenna non serve altro cemento, ma un progetto lungimirante per ridurre inquinamento e tutelare la salute dei cittadini, riqualificando gli spazi esistenti, partendo dalla darsena per renderla bella come quella di Bordeax.