Dopo l’ultimo episodio di violenza sugli anziani scoperto a Ravenna dalla Polizia Municipale, la Cgil chiede più controlli periodici e una migliore riorganizzazione dei servizi: “I vergognosi episodi di violenza nella casa famiglia di via Zaganelli le Mura, resi noti dalla cronaca odierna, impegna tutti a un’attenta riflessione sulla necessità, urgente, che le persone incapaci di difendersi, allettate, deboli, anziane e non, ospiti in luoghi che dovrebbero garantire assistenza, tranquillità e serenità non siano oggetto di maltrattamenti verbali e materiali.

In attesa che le indagini verifichino quanto accaduto e che la giustizia, accertate le responsabilità, punisca severamente i responsabili dei maltrattamenti scoperti dalle indagini della P.M. su mandato del Sindaco di Ravenna, intervenuto a seguito di segnalazione anonima, sollecitiamo l’esigenza di predisporre controlli e verifiche per valutare l’adeguatezza delle strutture, delle professionalità impiegate, dell’organizzazione del lavoro e della coerenza fra le condizioni di salute degli ospiti e la natura della struttura assistenziale. Le case famiglia sono infatti destinate ad accogliere esclusivamente persone autosufficienti, che necessitano prevalentemente di contesti di socialità e di interventi di basso livello assistenziale.

Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, ancora sottovalutato anche dalle istituzioni nella programmazione degli interventi socio sanitari, determina la nessita di un ripensamento in termini di qualità e quantità dei servizi.

L’aumento delle strutture private, non convenzionate, non formalmente comprese nella rete dei servizi, che gestiscono una parte di assistenza che le famiglie non sono in grado di garantire, è una realtà preoccupante da tempo denunciata dalle Organizzazioni sindacali che chiedono si intervenga strutturalmente per invertire la tendenza.

Anche a Ravenna è necessaria una revisione dei servizi di assistenza coerente con l’invecchiamento della popolazione e il cambiamento dei bisogni, partendo dalla necessità di conoscenza reale delle persone anziane fragili e delle loro condizioni, per attivare le modalità di assistenza appropriate dando piena attuazione ai contenuti dell’accordo sulla programmazione triennale del distretto di Ravenna”.