Il 5 dicembre 2016 Daniele Rossi, su nomina del Ministro piddino Del Rio previa indicazione del Pd ravennate, si insediava in qualità di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico centro settentrionale di Ravenna.
La lista civica La Pigna manifestò sin da subito, le proprie perplessità sostenendo che con la nomina di Rossi i problemi del porto di Ravenna si sarebbero aggravati anziché risolversi, tornado alla drammatica situazione della presidenza Parrello.
A distanza di poco meno di 2 anni dal suo insediamento, le nostre perplessità hanno trovato, purtroppo, conferma in una presidenza che risulta fallimentare sotto ogni aspetto.
Sono diversi gli operatori portuali e commerciali che ci hanno contattato per manifestare tutta la loro preoccupazioni sulla inadeguata gestione dell’Autorità Portuale.
Il porto di Ravenna, per tutto l’anno 2017 e per i primi 5 mesi del 2018, ha perso consistenti traffici marittimi a discapito di altri porti vicini che presentano, invece, segni positivi. Molte aziende del comparto sono in crisi con il conseguente e drammatico calo dell’occupazione.
Il progetto di escavo dei fondali subisce ritardi colossali: la gara d’appalto, che dopo alcuni rinvii di date doveva essere pubblicata entro l’estate 2018, forse verrà indetta a fine anno/inizio 2019.
Con conseguente slittamento dell’inizio dei lavori che, ottimisticamente parlando, non potranno iniziare prima dell’estate 2019.
Ritardi che si sommano a quello ultra decennale causato dall’opera di ostruzionismo al cosiddetto “Progettone” di Galliano Di Marco perpetrata dal Pd ravennate.
De Pascale, come si sa, Sindaco dalla promessa facile, mise nero su bianco l’impegno ad iniziare l’escavo del Candiano appena approvato il progetto: approvazione ricevuta – in ritardo – nel settembre 2017 eppure, se tutto andrà bene, i lavori non inizieranno prima nella seconda metà del 2019!
A questo quadro disarmante, si aggiunga la figuraccia dell’insabbiamento dei fondali a ridosso del terminal crociere che ha provocato la rinuncia di 9 navi da crociera, ovvero ben 19.000 turisti. Anche su questa partita, Daniele Rossi ha dormito!
Ecco allora spuntare la soluzione palliativa che, in caso di condizioni meteorologiche avverse, potrebbe non reggere, portando come conseguenza la perdita di altre navi da crociera.
Al curriculum di incapacità di gestione di Daniele Rossi aggiungiamo anche Marinara.
É ormai certo che Rossi non intenda far libro nuovo sull’annosa questione della concessione demaniale a Seaser spa: società in liquidazione volontaria con un patrimonio netto negativo di oltre 25 Milioni di euro! Situazione che porterebbe un qualunque concessionario a cercare di tutelare i propri interessi, revocando la stessa concessione.
Ma Rossi no, non se ne preoccupa e lascia la custodia di un bene dello Stato in mano ad una Società che non é più in grado di preservalo. Senza contare che l’Aurorità Portuale ha un contenzioso con la stessa Seaser spa per le penali riguardanti i giorni di ritardo nella conclusione dei lavori, per un totale di circa 180.000 euro.
Alla luce di quanto esposto, risulta ovvio che Daniele Rossi rappresenti la conservazione degli interessi politici ed economici all’interno del Porto.
Dovrebbe prendere atto che l’aria é cambiata e che le protezioni politiche oramai non valgono più nulla.
Daniele Rossi deve anche spiegare ai ravennati perché tutto procede a passo di lumaca, perché non é tempestivamente intervenuto sulla questione dei fondali del terminal crociere e perché non tutela lo Stato nei confronti di Seaser, anche a garanzia del futuro della stessa Marinara!
Data la sua inadeguatezza e alla luce dei suoi risultati negativi, gli consigliamo di destarsi al più presto dal suo torpore e di rinunciare, quanto
meno, alla parte di retribuzione variabile, pari a 60.000 euro all’anno. I 170.000 garantiti annualmente dovrebbero bastargli!
Sta camminando sulle uova e nemmeno se ne rende conto.