04/04/2018 – Nel disperato tentativo di giustificare i suoi fallimenti progettuali e gestionali alla guida della Fondazione Ravennantica, l’Assessore Signorino ha rilasciato, ieri, una dichiarazione nella quale mi accusa di “… ripetere ossessivamente una cosa falsa non la rende vera” E ancora: “In precedenza avevo ricoperto la carica di presidente e di consigliere della Fondazione dalla quale mi sono dimessa in data 30 giugno 2016. E siedo nel consiglio di amministrazione di Ravennantica come delegata del Sindaco con atto del 14 febbraio 2017”. Ebbene la Signorino mente sapendo di mentire. Primo, le sue dimissioni riguardano solamente il ruolo di Presidente e non quello di consigliere. Conseguentemente, è stata sostituita solamente nel ruolo di Presidente dal prof. Sassatelli, peraltro dopo quasi 1 anno dalle dimissioni. E infatti come si apprende dal verbale del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Ravennantica del 18 maggio 2017, tra i consiglieri presenti alla seduta ci sono sia il Sindaco de Pascale che la Signora Elsa Signorino. Se fosse intervenuta come delegata del Sindaco, come sostiene lei, lo stesso de Pascale non avrebbe dovuto essere presente, mentre egli vi ha partecipato votando tutti i punti all’ordine del giorno. Secondo, la Signorino è stata sostituita solo lo scorso 20 marzo, nel suo ruolo di Consigliere. Questi sono i fatti: i documenti e gli atti lo dimostrano! I conflitti d’interesse esistono eccome. E per usare le stesse parole della Signorino…Ripetere ossessivamente una cosa falsa, non la rende vera. Riguardo l’aumento spropositato della quota associativa annuale del Comune che, ad oggi ammonta a ben 600.000 euro, va detto? Una volta per tutte, che essa é destinata unicamente a coprire le perdite della scellerata gestione economica della Fondazione. Gestione che, a termini di Statuto, dovrebbe, invece, sostenersi autonomamente con le attività e i servizi della stessa. Principio, spesso, violato proprio dalla stessa Signorino. Per questo grave motivo, e per tanti altri, la Signorino farebbe bene a valutare le proprie dimissioni. In mancanza, il Sindaco, se avesse un minimo di responsabilità e sensibilità politica, dovrebbe ritirare immediatamente la delega conferitale. Per quanto riguarda il Museo di Classe è scandaloso che il bene conferito dal Comune di Ravenna alla Fondazione, all’atto della sua costituzione, sia stato oggetto di lavori di ristrutturazione e di allestimento per almeno 22.300.000 euro, di cui quasi 15 milioni di euro pubblici, per una superficie espositiva di 2.800 mq . Cioè circa 8.000 euro al metro quadrato!!! Come è scandaloso che l’allestimento del Museo, per un valore di € 1.500.000, sia stato oggetto, prima, di un contributo di pari importo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e poi di un contributo pari a € 730.000 elargito dalla Regione Emilia Romagna, con l’intercessione, nemmeno a dirlo, del Comune di Ravenna. Sulla gara per l’allestimento del Museo di Classe torneremo successivamente. Tutto questo denaro, in gran parte pubblico, sprecato per una cattedrale nel deserto, distante km dal centro cittadino, ed oggetto di investimenti faraonici basati solo sui presunti ritrovamenti esito degli scavi del porto di Classe. Peccato che questi scavi non abbiamo prodotto reperti di particolare interesse; ecco perché la Signorino, anche grazie all’intercessione del Ministro Franceschini, ha chiesto ed ottenuto di ricevere in esposizione reperti provenienti da zone limitrofe quali Castelbolognese, Faenza e non ultimo l’Elmo di Negau del Museo di San Pietro in Campiano. Senza questi apporti il Museo non avrebbe avuto gran che da esporre. Intanto, l’apertura del Museo é vanta 14 anni di ritardo…