“Una dichiarazione rilasciata ieri ai giornali locali dal sindaco di Ravenna Michele de Pascale, attesta che lo stesso è stato recentemente messo al corrente del fatto che l’immobile dell’ex cinema Astoria è oggetto di asta immobiliare. 

Curioso, visto che le aste che hanno visto protagonista questo edificio si susseguono – senza successo – ormai da qualche anno e vengono puntualmente pubblicizzate. Verrebbe allora da pensare che de Pascale, oltre a non interessarsi del territorio di cui è Sindaco, non legga nemmeno i giornali.  

Di sicuro la Giunta Comunale di cui de Pascale fa parte, è al corrente di tutta la situazione. 

È certo, poi, che il Sindaco sia quanto meno a conoscenza che il suddetto immobile è di proprietà privata. 

Eppure questo non ha impedito all’amministrazione comunale, di cui è a capo il de Pascale, di pubblicare sul sito web ufficiale del Comune dedicato al progetto Darsena, una pagina riservata all’ex cinema Astoria, nella quale informa noi Ravennati di una gestione dello stesso immobile ad opera di soggetti diversi dal proprietario. 

Nella sezione Astoria Cinema Hub del progetto Dare, infatti, vengono addirittura ed espressamente indicate la Cooperativa E e la Cooperativa Start quali soggetti preposti alla gestione dell’ex Cinema Astoria.

Un fatto a dir poco sorprendente, dato che l’immobile è di proprietà privata e risulta incluso a pieno titolo nel piano concordatario di Acmar. Piano destinato, peraltro, a finanziare il pagamento di almeno una parte delle spettanze dei creditori della cooperativa edile. 

Venuti a conoscenza di questa strana situazione, abbiamo chiesto al Comune di Ravenna alcune informazioni a riguardo. E guarda caso, poche ore dopo, dal sito www.darsenaravenna.it è sparita la sezione “Astoria Cinema Hub”.

È assodato che la pagina web in questione sia stata pubblicata diversi mesi fa, durante i quali il Cinema Astoria  è stato oggetto di diverse gare d’asta andate tutte deserte.

È possibile allora che l’indicazione espressa dal Comune di Ravenna per affidarne la gestione alle sue sopracitate Coop, abbia disincentivato i potenziali acquirenti?

Insomma, si profila l’ennesimo pasticcio a firma de Pascale/amministrazione comunale, sul quale è necessario far luce. 

Ecco perché abbiamo depositato un’apposita interrogazione per la discussione in Consiglio comunale ed interessati anche le Autorità preposte affinché valutino il comportamento della Giunta comunale. 

Nel frattempo, ci consola il fatto che l’esproprio proletario in salsa Pd ravennate (leggasi togliere un bene ad un privato per darlo a chi vuole chi comanda) non sia andato a buon fine.”