Da alcuni giorni tiene banco sulla stampa e fra l’opinione pubblica di Fusignano la questione dell’installazione di un’antenna di telefonia mobile in Via Varolo, da parte della compagnia Iliad, in prossimità dell’area naturalistica “Cave ex fornace”. Purtroppo l’informazione si è diffusa quando ormai i giochi erano quasi fatti e l’accordo per l’installazione era stato trovato, tuttavia forse tutti i soggetti coinvolti possono ancora fare un passo indietro.

Questo intervento andrebbe infatti a deturpare un’area naturalistica che negli anni, anche grazie al lavoro di molti volontari, ha iniziato ad acquisire un valore ambientale sempre più elevato e una frequentazione assidua da parte dei cittadini di Fusignano.

Invitiamo quindi Iliad a rivedere il progetto, valutando anche siti alternativi e chiediamo all’amministrazione di Fusignano di farsi portavoce della cittadinanza che è insorta e favorire la ricerca di un’altra soluzione che possa salvaguardare l’area naturalistica.

Questa è però l’occasione per lanciare un appello a tutti i Comuni della Bassa Romagna. Come già fatto da molti altri Comuni in Italia, è possibile elaborare un regolamento per disciplinare l’installazione degli impianti di telefonia mobile, individuando a priori quelle areein cui non è possibile installare antenne. Come ribadito dalla sentenza n. 9225 del TAR del Lazio del 19 aprile 2007, ciò è possibile anche in assenza di un’apposita legge regionale in materia.

I Comuni potrebbero in questo modo prevenire casi come quello di Via Varolo, anziché dover ogni volta correre ai ripari in seguito alla mobilitazione dei cittadini.