Il nuovo regolamento che riguarda il Parco della Vena del Gesso Romagnola, che interessa sei comuni (Brisighella, Casola Valsenio, Riolo Terme, Borgo Tossignano, Fontanelice e Casalfiumanese) prevede restrizioni all’accesso e alla fruizione troppo restrittive e per questo finisce al centro di un’interrogazione di Andrea Liverani e Daniele Marchetti (Lega).

Questa nuova versione del regolamento, infatti, la cui bozza è stata presentata lo scorso 20 febbraio, prevede il divieto assoluto di arrampicata, il divieto di utilizzo di droni e metal detector e tutte le attività sportive vengono in parte limitate per la tutela della fauna selvatica residente nel parco. Inoltre, fra le restrizioni, c’è anche l’obbligo per i padroni di tenere sempre i cani al guinzaglio e viene regolamentato l’accesso ai sentieri, che è permesso da un’ora prima dell’alba fino ad un’ora dopo il tramonto.

“L’83% del territorio del Parco regionale- sottolineano i consiglieri leghisti- è di proprietà di privati che abitano e coltivano i terreni rientranti nell’area protetta e nonostante ciò, durante le discussioni propedeutiche alla creazione del nuovo regolamento di fruizione, non tutti i proprietari sono stati contattati, nonostante sul territorio del Parco venga svolta attività agricola, e all’incontro non sono state invitate le associazioni di categorie del mondo agricolo”. In più, “molte delle restrizioni inserite nel nuovo regolamento rischiano di allontanare molti turisti”.

Quindi Liverani e Marchetti interrogano la Giunta per chiedere “di rimandare l’approvazione del nuovo regolamento per la fruizione del parco” e per domandare all’Ente di gestione per i Parchi e le Biodiversità “di convocare una nuova riunione per discutere del nuovo regolamento, invitando tutte le parti interessate, di acquisire il parere dei 6 Consigli comunali dei comuni compresi nel parco e di sfruttare il periodo di chiusura del parco legato all’emergenza Covid-19 per redigere un nuovo regolamento”.