Organizzato dal Circolo Velico Ravennate inizia oggi a Marina di Ravenna  l’87° Campionato Italiano Dinghy 12’: prevista per ieri, la giornata inaugurale ha infatti dovuto fare i conti con la totale assenza di vento.
 
Sono già settantuno gli iscritti da tutta Italia che si affronteranno nelle sette prove  in programma fino a sabato 3 settembre. Domenica è giornata di riserva e si regaterà se le quattro prove necessarie per assegnare i titoli non si fossero potute completare. 
 
Al via per conquistare il titolo di Campione Italiano Assoluto e di Campione Italiano Dinghy 12’  Classici, ci sono i migliori timonieri della Classe e tra loro molti vincitori di titoli italiani. Da Vittorio d’Albertas del Circolo Velico Santa Margherita Ligure, che di titoli ne ha vinti cinque ed è  campione in carica, a  Enrico Negri dell’AVAV,  nel cui  ricco palmares  in varie classi ne vanta anche tre in Dinghy 12’, al ligure Federico Pilo Pais , al siciliano Vittorio Macchiarella, quest’ anno in grande forma tanto da aggiudicarsi la prima tappa di Coppa Italia a Bari e a conquistare un secondo posto a quella di luglio, il Trofeo Lillia,  a Pianello del Lario.  Tra i favoriti anche gli adriatici  Giovanni Boem,  Massimo Schiavon, Flavio Semenzato e Andrea Zerbin; i rappresentanti della flotta ligure Filippo Jannello, Gin Gazzolo e Vincenzo Penagini, quelli della flotta dei laghi Prealpini Marco Dubbini e Vito Moschioni, e i forti romani  Antonio Loretano e Yann Masserotti.
 
Sfide nella sfida anche quelle per il titolo dei Dinghy 12’ Classici, quelli con scafo, albero, boma e picco in solo legno, con il ligure Alberto Patrone, campione in carica, che se la vedrà con il romagnolo Stefano Puzzarini e il milanese Andrea Falciola. E pure quella per il primo  posto femminile tra la campionessa in carica Elena Balestreri e il Segretario di Classe Francesca Lodigiani.  
 
Bella anche la  battaglia che si preannuncia  per il titolo Master (over 65), Grand Master (over 75) e Legend (over 80). 
 
Il Dinghy 12’
Il Dinghy 12’ è una barca  lunga tre metri e mezzo e larga poco più di un metro che nasce nel 1913 dal progetto dell’inglese George Cockshott.

Cockshott , un avvocato appassionato di progettazione, partecipa  e vince il concorso indetto dalla Boat Racing Association, che ha come obiettivo la creazione di una deriva di piccole dimensioni che possa diffondere la pratica della vela come sport perché economicamente più accessibile, rispetto alle grandi barche da regata diffuse a quel  tempo.

Da allora la storia del Dinghy 12’’ è una storia di successi e di passione, inaugurata con la partecipazione alle Olimpiadi  del 1920 in Belgio e poi del 1928 in Olanda, a seguito della quale nasce  il primo cantiere di Dinghy 12’ in Italia a Zara.

Oggi il Dinghy 12’, i cui armatori sono riuniti nell’AICD -Associazione Italiana Classe 12’ nonostante siano passati oltre cent’anni,  mantiene  il suo fascino ed è diventato  un’icona della cultura sportiva marinara.

Tecnica e stimolante anche per velisti dal passato velico intenso, questa deriva, che  oltre che in legno, come agli inizi, dagli anni 80 viene costruito anche in vetroresina e legno e in sola vetroresina – tipologie che grazie a un attento regolamento costruttivo hanno prestazioni equivalenti e corrono tutte insieme – permette una pratica velica dall’impatto ambientale nullo, che, abbinata all’economicità e alla facilità di manutenzione,  è diventata  simbolo di uno stile di vita pulito ed essenziale che risponde alla ricerca di purezza e di contatto diretto con il mare.